“Bene la riapertura del bando per reperire guardie mediche – turistiche, ma l’auspicio è che non si tratti di un palliativo che consenta all’Azienda di scaricare le responsabilità in caso che il tutto vada deserto”.
A dichiararlo, in un comunicato, sono Paolo Mazzocco, del Tavolo della salute pubblica, Fiorenzo Borelli, consigliere comunale della lista civica Massa Comune, Daniele Brogi, consigliere comunale della Lega, Daniele Gasperi e Luciano Fedeli, della segreteria del Pci delle Colline metallifere.
“Il bando riaperto non contiene infatti quelle incentivazioni, o meglio condizioni economiche favorevoli, che consentano ai professionisti l’accesso e qui ci permettiamo di proporre all’Azienda e di suggerire ai sindaci e alle forze politiche che operano in Regione, di attestare i compensi alle condizioni dei trattamenti economici erogati per i medici dell’Usca – continua la nota -. Infatti uno dei motivi che ha portato a non partecipare molti professionisti è legato al fatto che la retribuzione oraria prevista era circa la metà di quanto previsto per i medici Usca e a queste condizioni è improbabile che un professionista, che magari viene da un’altra provincia, accetti perché dovrebbe lavorare per pagarsi le spese di viaggio e poco più. Questa è la strategia corretta se si vuole attrarre professionisti anche in zone disagiate e in territori vasti e in parte montani come i nostri“.
“L’incentivo economico è uno strumento che può invogliare ad accettare incarichi da parte dei professionisti e, come è stato più volte annunciato e proposto da consiglieri regionali, sarebbe ora di metterlo in atto – sottolinea il comunicato –. Ma l’interesse del Tavolo della salute e delle forze politiche che in questi anni hanno sostenuto le battaglie sulle questioni sanitarie investe anche l’ospedale di Massa Marittima, dove ancora oggi l’area di pneumologia risulta penalizzata. Anche qui si pagano le carenze di personale. La coperta è corta perché se vengono destinati medici della pneumologia di Grosseto, si indebolisce il reparto del capoluogo e, se non arrivano medici a Massa Marittima, l’unità operativa semplice rischia di spengersi lentamente come purtroppo avevamo preannunciato da tempo. Le uniche assunzioni che l’azienda sanitaria ha effettuato sono andate a rifinire ad Arezzo ed anche questo la dice lunga sulla considerazione che il territorio di Grosseto ha da parte dell’Azienda sanitaria, anche alla luce di quanto non investito sui professionisti che operano negli ospedali e sul territorio, presidi per i cittadini per i quali sono state stanziate risorse da parte del Governo mai arrivate a destinazione”.
“Quello della sanità non è un terreno di propaganda politica, come qualcuno asserisce, ma un pilastro sul quale ruotano i bisogni di salute di tutti i cittadini e lo sviluppo economico e demografico di un territorio per cui sarebbe importante vedere di uscire da un pericoloso immobilismo – termina la nota – e da annunci che parlano di investimenti strutturali che non risolvono i problemi dei cittadini e non fanno crescere il territorio“.