“Come ampiamente previsto e anticipato, la Asl procede con il taglio delle guardie mediche, che arriva anche alle Colline Metallifere”.
A dichiararlo, in un comunicato, sono Paolo Mazzocco e Luciano Fedeli, del Tavolo della salute pubblica.
“Dalla teoria del rafforzamento della medicina territoriale si passa alla pratica, che vede sempre la prevalenza di tagli ai danni dei territori e dei cittadini, soprattutto nelle zone marginali – continua la nota -. Massa Marittima, Monterotondo, Gavorrano, Montieri e Scarlino non avranno la guardia medica, che resterà solo una nella postazione distrettuale di Follonica. È una situazione inaccettabile e irricevibile da parte di queste comunità che, qualora non fossero ben rappresentate dai loro sindaci, farebbero bene a scendere in piazza e rappresentarsi da sole. Il territorio più penalizzato è ancora una volta quello interno ed ancora una volta non ci sono reazioni da parte della politica, del Pd e delle istituzioni“.
“Tutto secondo copione ed esattamente come si sta verificando per il presidio ospedaliero delle Colline Metallifere, che piano piano e pezzo dopo pezzo viene smontato con il silenzio e la complicità politiche e istituzionali – prosegue il comunicato -. Tutto questo avviene andando contro le direttive emanate dal Governo, che prevedono un potenziamento degli ospedali periferici e un investimento sulla medicina territoriale, tutto questo va nella direzione opposta senza nessuna giustificazione. Assurde sono anche le dichiarazioni della Asl, che parla di garanzie per la guardia turistica dove, come si è verificato per Castiglione della Pescaia, la Asl ha fallito il reperimento con il bando perché troppo presa dal covid e dalla programmazione dei tagli e il Comune, sborsando 40mila euro, ha risolto il problema e così per l’Isola del Giglio, dove con più di 70mila euro il servizio è stato affidato ai privati“.
“Da noi invece si taglia ed a pagare sono, come sempre, i cittadini, inoltre la copertura che viene teorizzata dal responsabile della Asl da parte dei medici di famiglia non è praticabile perché ormai anche questa categoria è ridotta allo stremo e non ce la fa a coprire già utenti e servizi nei territori – termina la nota -. Si parla di Stati Generali e di rilancio delle politiche della salute? Tutte affermazioni che cadono nel vuoto, la realtà è questa ed è ben lontana da quanto avviene sui territori, dove ormai chi fa le politiche della salute sono i dirigenti Asl“.