“Il futuro energetico è un tema su cui è necessario maturare opinioni chiare e attivare azioni rapide”.
A dichiararlo è Giacomo Termine, segretario provinciale del Partito democratico.
“Ieri, nella sala del Consiglio comunale di Monterotondo Marittimo, insieme all’onorevole Luca Sani, all’assessore regionale Leonardo Marras, il sindaco Nicola Verruzzi, l’onorevole Martina Nardi e l’onorevole Simona Bonafè abbiamo parlato di quale futuro energetico è possibile prestando grande attenzione alle realtà presenti nel nostro territorio: la geotermia e l’alternativa green all’impianto di Scarlino – continua Termine -. La provincia di Grosseto sul piano energetico è per un verso in posizione di vantaggio avendo due consolidati poli geotermici e dall’altro in ritardo per recuperare il gap generato dal protrarsi eccessivo della vicenda inceneritore di Scarlino. Su entrambe le vicende non possiamo permetterci di ritardare le scelte avendo ben chiari oggi problemi e prospettive”.
“La geotermia è una risorsa rinnovabile importante per la Toscana e per l’Italia e oggi deve rivestire un ruolo cardine per contribuire ad essere maggiormente indipendenti dalle risorse energetiche estere non rinnovabili. Questo è il momento giusto in cui imporre un piano adeguato di investimenti da parte del concessionario e garantire che sia elemento di crescita e sviluppo delle comunità. Con l’affievolirsi del negazionismo populista, infatti, si deve ricostruire un patto forte con le popolazioni – sottolinea Termine -. Il Pd ha da tempo maturato una posizione sul tema. La geotermia ha raggiunto l’attuale livello grazie alla programmazione fatta dagli amministratori del Pd in questi anni, determinando un miglioramento ambientale e garantendo importanti risorse per i nostri territori (stabilite per Legge a prescindere dalle volontà del concessionario di turno). Sarebbe miope, però, concentrare lo sguardo solo sugli investimenti degli impianti di produzione geotermica, perché la strada e il futuro non è in una monocultura energetica, ma in più ‘energie’ sinergiche che siano organizzate in comunità energetiche”.
“La logica degli impianti avulsi dal contesto rende qualsiasi fonte e sistema più deboli e soggetta ad attacchi ideologici. Vanno favoriti usi plurimi con la cessione del calore e meccanismi incentivanti per attrarre investimenti di aziende private. In questo quadro il passaggio della gara per la concessione sarebbe comunque necessaria e non rimandabile ulteriormente poiché obbligo di legge anche se fosse decisa una proroga delle concessioni – spiega Termine –. La parola inceneritore per definire l’impianto di Scarlino l’abbiamo cancellata, politicamente e tecnicamente. L’alternativa è già individuata, ma anche in questo caso è necessario che i tempi di decisione e di attuazione siano rapidi. La proposta di Iren di un progetto alternativo e sostitutivo all’attuale impianto di incenerimento è giusta e possibile con la demolizione della struttura esistente, la bonifica dell’area e l’installazione di un moderno impianto per la rigenerazione degli scarti delle raccolte differenziate e dei processi produttivi. Il progetto, nato grazie all’impegno del Pd insieme ai suoi amministratori introduce innovazione e tecnologia mantenendo nel territorio una presenza industriale qualificata e sostenibile ambientalmente. Di questo grande risultato non si può fare altro che ringraziare l’impegno del sindaco di Follonica Andrea Benini, che ne è stato capace promotore, peraltro ieri presente a questa iniziativa”.
“La geotermia e il nuovo impianto progettato da Iren sono i due grandi motori di un processo di sviluppo per la produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili – conclude Termine – e da un sistema di economia circolare che ben si inserisce nella riconversione energetica nazionale e contemporaneamente valorizza le risorse locali”.