“L’iter burocratico per realizzare bacini ed invasi per agricoltura potrà essere più semplice grazie ad una mozione della Lega”.
E’ quanto sostiene il consigliere regionale Andrea Ulmi dopo l’atto approvato dall’assise fiorentina a prima firma della consigliera Elena Meini, ma sottoscritta anche dal rappresentante grossetano.
“L’atto – spiega Ulmi – nasce dalla necessità di fronteggiare la siccità che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura regionale, un settore in cui la Maremma gioca una parte decisiva nel Pil toscano”.
Da qui la richiesta di provvedere a realizzare bacini ed invasi con la possibilità di utilizzi diversificati. “La mozione prevede la possibilità di realizzare, di concerto con i soggetti pubblici, invasi di acqua in posizioni strategiche per contenere quelle pluviali per essere utilizzata sia sul fronte irriguo che sugli incendi, incentivando, però, anche la creazione di accumuli da parte dei privati per l’irrigazione in agricoltura – continua Ulmi -. Si ribadisce anche come la creazione di invasi serva a prevenire anche altri tipi di criticità, come quelle derivanti dal dissesto idrogeologico”.
La palla quindi passa alla giunta regionale. “Ci auguriamo – commenta il consigliere della Lega – che si possa giungere presto ad una normativa più snella per permettere la realizzazione di bacini e di invasi di cui si sente sempre più il bisogno, sia per ragioni economiche, che di sicurezza”.
La speranza, dunque, è che si possa superare quello che, su questo fronte appare quasi un immobilismo che regna da anni. “Da tanto tempo di parla di realizzare invasi – conclude Ulmi -, invece ad ogni piena dei fiumi la grande portata d’acqua che si crea si lascia disperdere in mare o, peggio, si rischiano di mettere a rischio le popolazioni locali creando anche notevoli danni all’agricoltura. La soluzione di realizzare bacini ed invasi, come Lega, l’abbiamo considerata sempre quella ottimale, senza dimenticare come esempi virtuosi in Toscana ed in Italia ci dimostrano come questi siano versatili coinvolgendo anche altri settori, che possono andare dal turismo, per quelli più grandi, alla pesca sportiva, per quelli più piccoli, e come, in questo periodo che si ripropone la questione energetica, gli sbarramenti realizzati possano essere dotati di turbine per la produzione di energia elettrica. Tutte opportunità che possono andare a sommarsi a quelle principali di utilizzo per l’irrigazione, antincendio o per prevenire il rischio idrogeologico”.