L’esclusione della lista di sinistra guidata da Giancarlo Bastianini dalla competizione per la poltrona a sindaco del Comune di Campagnatico segna un clamoroso colpo di scena per una campagna elettorale avviata da pochi giorni e che vedrà, di fatto, una corsa a due.
A neanche ventiquattro ore dalla pubblicazione della notizia, entra nel merito della questione il candidato a sindaco Elismo Pesucci. E lo fa esprimendo forte solidarietà e vicinanza nei confronti dell’elettorato di centrosinistra, rimasto d’improvviso orfano della sua lista di rappresentanza.
“Quando ad un candidato, e quindi ad una lista, non viene data la possibilità di partecipare alla corsa elettorale è sempre una sconfitta”, dichiara Pesucci. E, di fronte all’evidenza di una sfida che lo vedrà contrapposto al sindaco uscente Luca Grisanti, continua: “Così si nega di fatto ad una parte dell’elettorato il diritto di far sentire la propria voce e di portare, all’attenzione della comunità, quelle istanze che in democrazia concorrono a rendere fattiva la parteciapazione di tutti”.
“In ragione di questo – prosegue Pesucci –, ciò che sconcerta è che l’estromissione sia nata da un tentativo, non troppo velato, di far fuori l’avversario, portato avanti dalla componente che fa capo al candidato Grisanti. Forse perchè, tanto lui quanto i suoi sostenitori sono carenti di idee e di capacità di confronto e quindi hanno ritenuto più semplice agire seguendo la logica dell’annientamento dell’avversario, anziché quella dello scontro dialettico. Stessa logica, tra l’altro, che hanno utilizzato per cercare di estromettere la lista che rappresento (Solidarietà e Buon Governo sindaco Pesucci, n.d.r.), appigliandosi a cavilli e pretesti ridicoli. Una caccia alle streghe fuori tempo e fuori luogo che alla fine si ritorcerà contro gli stessi autori, ma che costringerà l’intera comunità campagnatichese ad assistere ad uno spettacolo impietoso, ad un gioco sporco e ad un modo di fare politica che non ci appartiene“.
“Sappiamo che in questi casi – conclude Pesucci – la paura di perdere, soprattutto quando per cinque anni si è gestito male la cosa pubblica, sia forte e porti a fare gesti e azioni sconsiderate. Ma tutto ha un limite. Ed il rispetto dell’avversario e del processo democratico sono principi a cui, chi aspira a diventare sindaco, non può in alcun modo venire meno”.