“Tutti i sindaci e le istituzioni in generale trovano al loro insediamento strascichi del passato, così Draghi, nonché Gualtieri a Roma piuttosto che Ferrari a Piombino, ma una litania come quella della sindaca di Scarlino, che dopo due anni e mezzo (senza aver fatto ancora niente di suo, a parte la rotonda del Puntone) continua in premessa ad ogni suo intervento a parlar male di chi l’ha preceduta, non s’era mai vista e sentita”.
A dichiararlo, in un comunicato, sono i gruppi consiliari di opposizione Pensiamo Scarlino, Per Scarlino e Scarlino Insieme.
“Questo stile di propaganda francamente lascia a desiderare e sembra una trovata di Rocco Casalino, ma il piagnisteo merita una risposta, generale e puntuale – continua la nota -. Per prima cosa non si usano siti istituzionali per fare propaganda politica, oppure si permette l’utilizzo degli stessi anche alle opposizioni. Una volta, nel giornalino dell’amministrazione anche i consiglieri di minoranza avevano spazio per dire e scrivere la loro, oggi l’ufficio stampa pagato con stanziamento deliberato in Consiglio comunale è ad uso esclusivo della sindaca quasi fosse ancora l’azienda di famiglia e non la cosa pubblica. Una metodologia putiniana senza contraddittorio, che ancora una volta non ci piace, per altro messa in piedi solo dopo i nostri attacchi, segno evidente del nervosismo dell’amministrazione. Riguardo al tema delle lottizzazioni del passato non prossimo o remoto, ma trapassato, si parla di roba di trent’anni fa o che comunque risale al piano strutturale del 1999, un tempo che in urbanistica vale un secolo per una serie di motivi, dalla sensibilità per l’ambiente, alla speculazione edilizia o al valore che aveva a quei tempi l’investimento nel mattone”.
“Quel piano è stato modificato, ridimensionato e migliorato per quanto possibile, ma alcune previsioni divenute nel frattempo ‘diritti acquisiti’ sono sfuggite al controllo e sono partite o avrebbero potuto farlo – prosegue il comunicato -. Esempi sono sotto i nostri occhi, ad esempio lo Sporting Club al Puntone, davanti al Tartana, avviato obtorto collo e poi rimasto vittima della crisi edilizia, oppure Fonte al Cerro (ai limiti del padule e del rischio idraulico), portata tuttavia in Consiglio comunale sotto la minaccia di commissariamento da parte della Regione Toscana (in quanto appunto legittimamente inserita nello strumento urbanistico), ma mai partita per problemi privati dei lottizzanti e forse (a posteriori visto le piogge degli anni a seguire) possiamo dire che sia stato meglio così. Di cattedrali nel deserto eredità della crisi edilizia è piena l’Italia, bene sarebbe se, invece di ricordarcelo, la giunta Travison facesse qualcosa di concreto, come l’approvazione del nuovo Piano operativo, che da voci attendibili sembra invece avere, oltre che ritardi, cronici grossi problemi di forma e sostanza, che presto saranno oggetto delle nostre attenzioni”.
“Intanto ci preme sottolineare, per quanto ascoltato nel videoclip, che come al solito si fa tanto fumo e poco arrosto – continua la nota -. Per la lottizzazione della Pieve si parla di problemi noti, ma ancora non si capisce bene quale ‘passaggio burocratico’ manchi, rinviando tutto a chissà quando; alle Case c’è un contenzioso frequente in urbanistica e sono stati messi a bilancio i marciapiedi (senza specificare la tempistica), ma si rimanda le altre opere ad una lottizzazione privata che, guarda caso, era stata inserita da chi l’ha preceduta; di Casetta Citerni si dicono cose risapute senza capire cosa sta facendo questa amministrazione, forse niente. Infine, si parla del canone del museo Maps del Puntone, un’opera bellissima realizzata, arredata e gestita da chi l’ha preceduta, dicendo che il Demanio ha aumentato il canone di affitto da quando è arrivata lei; non abbiamo capito se vuol dare la colpa ai suoi predecessori anche di quello, ci scusi l’ironia ma non lo crediamo nelle loro possibilità”.
“Amministrare la cosa pubblica è complesso e difficile; occorrono volontà, esperienza e capacità e non basta solo la prima, signor sindaco, quasi sempre nel primo mandato si lavora per seminare quello che si riuscirà a realizzare nel secondo. A tal proposito non si è capito quale sarà il suo caso e cominciamo ad essere curiosi poiché, giunti ‘nel mezzo del cammin’ della consiliatura, Travison non ha mai fatto riferimento a ricandidarsi. Forse il primo cittadino è spaventato da questa ipotesi oppure non si sente abbastanza sostenuta dalla sua attuale mezza maggioranza, un pezzo importante della quale l’ha scaricata il secondo giorno e, se dobbiamo credere a quello che si legge di recente sulla posizione di Fratelli d’Italia sui poderi di Pian d’Alma – termina la nota -, non ci sembrano molto intenzionati a ripensarci. In attesa del prossimo appuntamento video in prima serata alcuni spunti glieli abbiamo dati, speriamo di avere qualche segnale di riscontro a breve senza costringerci sempre a fare interrogazioni per avere risposta in Consiglio comunale, vista la scarsissima frequenza di questi ultimi“.