“Sabato scorso abbiamo partecipato a ‘Costruire insieme la sanità del futuro’, l’iniziativa sulla sanità proposta dal coordinamento provinciale del Partito Democratico“.
A dichiararlo, in un comunicato, è Veronica Bracci, coordinatrice dell’area Grosseto Sud del Partito Democratico.
“Nel corso delle ultime settimane il coordinamento dell’area Grosseto Sud ha prodotto un documento che raccoglie proposte e idee di operatori sanitari e amministratori sullo stato della sanità e dei servizi territoriali – prosegue la nota -. Investimenti in termini di strutture, strumentazioni e capitale umano sono la proposta che abbiamo presentato al presidente della Regione e all’assessore regionale alla Sanità per lo sviluppo della zona Colline dell’Albegna. L’emergenza Covid ha ribaltato la visione prevalente fino allo scorso anno riguardo agli ospedali periferici, che erano stati ridimensionati nella loro offerta sanitaria a vantaggio dei più attrattivi ospedali provinciali e che con la contestuale organizzazione in dipartimenti e strutture complesse avevano visto l’accentramento delle risorse in termini di prestazioni e budget. Il Covid ha mostrato i limiti di questa visione evidenziando la necessità di avere strutture di ottimo livello anche sui territori periferici: case della salute e distretti devono essere sede principale di azione per le cronicità, lasciando che gli ospedali si occupino principalmente delle acuzie”.
“Gli ospedali di Orbetello e Pitigliano ospitano strutture non ospedaliere che tolgono spazi alle degenze e che ogni giorno portano impropriamente centinaia di persone in ospedale, con i rischi che questo comporta per degenti e per visitatori – continua il comunicato -. Dobbiamo togliere dagli ospedali le strutture che devono trovarsi sul territorio, come il consultorio, i vari studi medici e la direzione del distretto con tutti i suoi uffici amministrativi. Chiediamo di investire fondi del Pnrr per la costruzione di palazzine amministrative e dei servizi territoriali negli spazi adiacenti all’ospedale in modo tale da recuperare posti per le cure intermedie e di hospice nei locali liberati. Allo stesso tempo chiediamo particolare attenzione per l”Aldi Mai’, struttura fondamentale per l’area sud. Riguardo alle strumentazioni, la telemedicina, che è un balzo tecnologico innovativo e risolutivo di alcuni problemi strutturali del nostro territorio, perché diventi una risorsa necessita di investimenti e del potenziamento delle reti infrastrutturali telematiche, attualmente scadenti. Questo permetterà il conseguente sviluppo di teleconsulti e telediagnosi soprattutto al fine di diminuire gli accessi impropri negli ospedali“.
“Ci aspettiamo investimenti in strumentazioni diagnostiche automatiche integrate in rete negli ambulatori minori, per costruire la certezza della diagnosi già nei punti più prossimi ai cittadini, sistemi di analisi ed ecografi nei punti di prima assistenza, con la possibilità di guidare il personale di guardia in remoto e ridurre la probabilità di diagnosi errate – sottolinea la nota -. Con riferimento al capitale umano, chiediamo interventi per attrarre sul territorio i professionisti della salute, che molto spesso arrivano nella nostra terra e ripartono velocemente perché non trovano condizioni di vita sostenibili. Affitti calmierati, sistemi di cohousing, edilizia cooperativistica e l’introduzione di forme di premialità per i sanitari che accettano di lavorare in zone svantaggiatissime potrebbero essere le misure da mettere in campo per far fronte a costi della vita spesso esosi soprattutto con riferimento all’area costiera“.
“Per fare buona medicina occorrono buoni medici, ma è altresì necessario che questi trovino riscontro in termini economici e di avanzamento di carriera. Per far sì che il territorio non si spopoli e sia arginato l’invecchiamento della popolazione, sarebbe opportuno che i nostri studenti di medicina o professioni sanitarie siano incentivati a restare o tornare nelle nostre realtà, attraverso l’istituzione di borse di studio – termina il comunicato -. Auspichiamo che questo nostro messaggio sia recepito da tutti, dalla cittadinanza che potrebbe iniziare a sentirsi più sicura, e dagli organi competenti, che devono valutare le problematiche che abbiamo esposto e aiutarci a trovare soluzioni adeguate”.