“L’episodio di violenza al pronto soccorso dell’ospedale Misericordia ai danni dell’operatrice sociosanitaria è intollerabile e la solidarietà, che ovviamente esprimiamo alla vittima, da sola non basta più“.
A dichiararlo, in un comunicato di Coraggio Italia, sono la deputata grossetana Elisabetta Ripani e Sandro Marrini.
“Chi lavora in prima linea nel contrasto alla pandemia diventa troppo spesso bersaglio inerme di aggressioni verbali e anche fisiche, in un contesto lavorativo esasperato e sotto pressione per un’assenza cronica di personale, con conseguenti turni di lavoro massacranti e ferie non fruite – continua la nota -. Garantire l’incolumità e la tranquillità dei lavoratori è una sacrosanta pretesa. Quali provvedimenti intende adottare l’Azienda sanitaria per garantire la sicurezza in ospedale?“.
“Il sistema è allo sbando. Nonostante due anni di pandemia alle spalle, la nuova ondata ci coglie nuovamente impreparati – prosegue il comunicato –. Nel maggio del 2021 il direttore generale della Sud Est aveva avvisato per tempo di organizzarsi per far fronte a nuove ondate di contagi e ricoveri. Gli ospedali di Siena ed Arezzo nel frattempo si sono organizzati, hanno ottenuto le risorse umane e strumentali, hanno delocalizzato i pazienti Covid in altre strutture esterne in grado di riceverli. Grosseto ha fino ad ora provveduto solamente a rimodulare il personale spostandolo a destra e a manca in base alle esigenze, con le ovvie ripercussioni sulle attività dei reparti. Adesso che il reparto Covid registra nuovamente il tutto esaurito, chiediamo di sapere urgentemente se sia prevista una soluzione per decongestionare l’ospedale del capoluogo maremmano e, in caso affermativo, se sarà operativa prima di primavera”.
“Di fronte alla carenza di personale infermieristico, sono infine previste circa 150 assunzioni a fronte delle 330 figure mancanti, ma solo 50 sembrano destinate a Grosseto e, precisamente, solo 20 alla struttura ospedaliera. Al netto del mancato rinnovo dei contratti degli interinali, la differenza di personale sarà irrisoria. E l’Azienda come intende ripartire gli infermieri tra i vari reparti al collasso? Ancora briciole, che non scongiurano lo spettro di una rimodulazione o cancellazione di servizi, a danno degli utenti e degli operatori – termina il comunicato -. Una situazione di per sé complicata a monte, che, aggravata dalla pandemia, rischia di collassare se non ci saranno interventi tempestivi e risolutivi”.