Home Colline Metallifere Rsa Marina di Levante, il Tavolo della salute: “Affitto da eliminare, istituzioni e politica intervengano”

Rsa Marina di Levante, il Tavolo della salute: “Affitto da eliminare, istituzioni e politica intervengano”

di Redazione
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“Le assurdità incomprensibili che stanno all’interno della Regione Toscana sono quelle ad esempio, che riguardano la riduzione del canone di locazione, affitto o come si chiama, della sede Rsa di Marina di Levante a Follonica, che grava sul bilancio dell’istituto Falusi, o meglio dei cittadini, con un canone annuo di 117mila euro“.

A dichiararlo, in un comunicato, sono Fiorenzo Borelli, consigliere comunale della lista civica Massa Comune, Daniele Brogi, consigliere comunale della Lega, Daniele Gasperi, del Pci delle Colline Metallifere.

“Una struttura di proprietà regionale, gestita da un ente creato con specifica norma dalla Regione, destinato all’assistenza di persone non autosufficienti la cui competenza è anch’essa regionale – continua la nota -. L’Azienda di servizi alla persona Falusi non ha finalità di lucro, ma gestisce gli introiti che derivano dai trasferimenti regionali e dalle rette per l’assistenza socio – sanitaria degli ospiti non autosufficienti. L’assurdo evidente sarebbe già questo, ma poi si va ben oltre e la situazione diventa paradossale quando si scopre che altri soggetti, e nello specifico l’Agenzia regionale di sanità (Ars), utilizzando locali di proprietà regionale per i quali sino al 2019 pagava una locazione di 118mila euro, vede nel 2020, per l’applicazione di un regolamento regionale, la riduzione della concessione a 180 euro l’anno. È questa una delle motivazioni che ha fatto dimettere Brenci e il CdA del Falusi che avevano richiesto, sulla scorta degli stessi principi, una riduzione del canone alla Regione senza ricevere risposta ed è questa una situazione fatta presente ai sindaci, sulla quale è calato il silenzio”.

Ridurre il canone a cifre ricognitorie, come è stato fatto per l’Ars Toscana, avrebbe significato far uscire il Falusi da una crisi pericolosa che si trascina dal 2017, evitando le dimissioni del CdA, le tensioni sindacali e quelle delle cooperative, legate alla esternalizzazione di altri due nuclei – sottolinea il comunicato. Certo, non sarebbe stata la soluzione definitiva perché si sarebbe dovuto comunque procedere ad una riorganizzazione strutturale dell’Istituto per consolidarlo in modo definitivo, ma nulla o poco è stato fatto. Le motivazioni sono quelle di scaricare sempre di più servizi pubblici, delicati e fondamentali, come quelli dell’assistenza al privato. Meno problemi, grane e più dinamismo anche per le assunzioni e le variazioni interne a carico dei lavoratori senza rischi per chi governa. Siamo ancora in tempo a recuperare, a riprendere in mano le redini di un servizio che è stato il fiore all’occhiello di questo territorio”.

“Su questo va dato atto al consigliere Ulmi della mozione presentata in Consiglio regionale, che sostiene con forza quelle iniziative dal basso trasversali a movimenti e partiti, ma che raccolgono un malessere derivante dall’assenza delle istituzioni locali e della Regione Toscana, scaricando sui lavoratori e sugli ospiti disagi e instabilità della situazione. Una situazione che mostra l’abbandono nel quale versano i servizi alla persona e che dimostra come ci siano due pesi e due misure che fanno differenze sostanziali sui servizi. È importante infatti agevolare strutture come l’Ars, che fanno un lavoro importante per i servizi, ma è altrettanto importante, se non fondamentale, applicare le stesse agevolazioni anche a istituti come il Falusi, che gestiscono servizi come l’assistenza agli anziani – termina la nota. Auspichiamo che tutto vada verso una soluzione positiva e che la locazione, come avvenuto per l’Ars, venga ridotta anche per il Falusi, sarebbe un segnale di attenzione e tutela per i lavoratori e per gli ospiti”.

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