“La settimana è stata ricca di spunti di discussione nella nostra città“.
A dichiararlo è Gabriella Capone, consigliera comunale del Partito democratico di Grosseto.
“Un caso di bullismo, che ha trovato il suo epilogo giudiziario nelle aule del Tribunale di Firenze, ha posto sotto gli occhi di tutti, ancora una volta, una questione irrisolta e poco attenzionata dalla politica locale – spiega la consigliera -. Perchè, a detta di alcuni, non sarebbe argomento di cui trattare tra gli scranni del Consiglio comunale; secondo altri, il bullismo è sempre esistito e sempre esisterà, non bisogna creare allarmismi. Ci sono domande mal poste alla politica, ci sono altri interrogativi che la politica deve porsi. Se questa, negli ultimi anni, non ha mostrato un proprio attivo coinvolgimento in questi argomenti di natura ‘sociale’, come in molti li definiscono, ma che in realtà hanno essenza trasversale, perché investono direttamente ed indirettamente moltissimi aspetti della vita cittadina, oggi c’è un interesse vero e concreto affinché si individui il punto di vista da cui partire e si agisca, oltre la soglia del palazzo comunale. I giusti interrogativi, il gruppo del Partito democratico, se li è posti eccome, e non da oggi. Facile argomentare sulla scorta di un mal di pancia scaturito dallo sgomento di un fatto di cronaca che, fino a ieri, non interessava a nessuno. Più difficile agire in un’ottica propositiva per cercare soluzioni ad un problema che riguarda le istituzioni scolastiche, che ne rispondono come abbiamo visto direttamente, le famiglie, contro le quali è facile scagliarsi, i bambini ed i ragazzi, ai quali è nostro compito, di noi adulti e di noi rappresentanti delle istituzioni e della collettività tutta, dare l’esempio e trovare la giusta strategia”.
“Il Comune nelle scuole – continua Capone -. Si tratta di una proposta che il gruppo consigliare del Partito democratico presenterà in Consiglio comunale. Se da una parte, la domanda alla maggioranza che amministra Grosseto è cosa intende fare per attivarsi e rispondere ad una emergenza sociale oramai indifferibile; dall’altra parte è necessario non restare a guardare e fermarsi sulla soglia delle mera critica, che da sola non produce e non costruisce. Dunque è necessario che l’opposizione si spinga oltre e presenti un programma d’azione che l’attuale maggioranza e chi è deputato a riceverla saprà cogliere, oppure no. I rappresentanti politici delle istituzioni devono alzarsi dai tavoli cui siedono e si devono recare nelle scuole, dalle elementari sino alle secondarie di primo grado. E’ importante farlo perché si parli di legalità, di rispetto delle regole, di conseguenze e di opportunità. L’opportunità di interagire con chi è stato eletto per essere tra le persone e nei luoghi dove c’è bisogno di ascoltare e di scambiare competenze, esperienze e professionalità”.
“Sono certa che l’attuale maggioranza saprà cogliere l’invito a recarsi negli istituti, con chi in quella sala consiliare siede, e non per mere visite di cortesia o per la campagna di sensibilizzazione del momento o per la ricorrenza del giorno – sottolinea la consigliera -. Si tratta di portare con sé un bagaglio di esperienze da trasmettere e di valori sui quali si fondano la nostra Costituzione ed il nostro vivere civile. Un appuntamento programmato e con cadenza mensile in cui affrontare argomenti di quotidianità locale e non, attraverso le parole e gli strumenti più adatti agli interlocutori, anche coadiuvati con esperti. Ma non solo per i bambini ed i ragazzi. Incontri cadenzati con le famiglie. Amministrazione comunale e amministrazioni scolastiche che si mettono a disposizione per lo scambio e per l’ascolto con gli adulti e le famiglie. Dai bambini agli adolescenti. Interessante e strettamente correlato a quest’argomento anche quanto evidenziato dall’indagine del Coeso Società della Salute, ‘Giovani, alcol e stili di vita’, circa la fascia di età adolescenziale ed il loro primo approccio con l’alcol, da cu è emerso un dato tanto semplice e scontato, quanto sottovalutato: sensibilizzare ed informare serve! I ragazzi, se correttamente resi edotti degli effetti di sostanze come alcol e droghe, iniziano a farsi ed a porre qualche domanda ed in molti casi le risposte le trovano da soli, semplicemente ascoltando“.
“L’intervista a Fabrizio Boldrini, direttore del Coeso, si conclude con la richiesta di una maggiore puntualità da parte delle famiglie, per poter eliminare episodi di mala movida tra i ragazzi, soprattutto nel centro storico, nel corso del fine settimana. Certamente si tratta di un appello doveroso, ma non sufficiente ad arginare il problema che investe molteplici aspetti, e soprattutto è insufficiente a dare una risposta al perché questi giovani si spingano al consumo di binge drinking (più sostanze alcoliche in una stessa occasione), e siano carenti quanto a senso civico – continua Capone -. Sono fermamente convinta che se ponessimo direttamente gli interrogativi ai ragazzi sul perché di determinati episodi verificatisi negli ultimi mesi a Grosseto, le risposte potrebbero meravigliarci. Forse, dunque, il problema alla base è: non siamo in grado di ascoltare questa generazione? Non sappiamo trasmettere loro cosa sia effettivamente il senso civico? Non diamo loro qualcosa di più interessante da fare? Non hanno abbastanza regole da rispettare? Si avverte davvero un menefreghismo nei riguardi della collettività e del bene comune, o c’è menefreghismo nei loro confronti perché, poi, di fatto, sono consumatori di una società in cui, in molti casi, il prodotto da vendere sono loro stessi? E noi adulti questo lo sottovalutiamo?”.
“Per queste domande, tra giovani e tra ragazzi ed istituzioni, sarebbe necessario istituire un tavolo per le politiche giovanili, quale organo consultivo del Consiglio comunale. Già operante presso altre amministrazioni ed è volto a prevenire l’isolamento giovanile; proporre attività ed approfondimenti su temi di prioritaria importanza per i giovani del territorio; favorire la socializzazione dei giovani anche per incrementare lo scarso tessuto associazionistico giovanile; attuare azioni specifiche di informazione e sensibilizzazione del mondo giovanile anche per valorizzare la presenza, la cultura e le attività dei giovani nella società e nelle istituzioni; favorire ed agevolare il rapporto fra i giovani e le istituzioni al fine di partecipare attivamente, attraverso proposte e pareri, alla programmazione e pianificazione delle attività dell’amministrazione comunale; raccogliere informazioni nei settori di interesse giovanile (scuola, università, mondo del lavoro, cultura, volontariato, mobilità all’estero, servizio civile, spettacolo, ambiente); contribuire al miglioramento della vita di relazione della comunità locale favorendo lo scambio sociale e culturale tra le generazioni e sostenendo le idee e le energie dei giovani del Comune. Queste le proposte che il Partito Democratico condivide con l’attuale amministrazione – termina Capone -. Proposte presentate alla città, che troveranno la loro concretezza nei modi e nelle forme opportune affinché possano essere discusse ed approvate. Perché non tutti i politici e gli amministratori si girano dall’altra parte”.