“La celiachia è una malattia cronica che non prevede una cura. L’unica terapia per questa patologia consiste in una rigorosa alimentazione senza glutine con la previsione di buoni mensili per l’acquisto dei prodotti erogati dal Servizio sanitario nazionale, utilizzabili nei negozi, farmacie e grande distribuzione convenzionati con le Asl”.
A dichiararlo è Elisabetta Ripani, deputata grossetana di Coraggio Italia.
“Ad oggi 16 regioni italiane, tra cui la Toscana, hanno sostituito i buoni cartacei con quelli digitali, con l’accredito sulla tessera sanitaria dell’importo mensile previsto, garantendo così una riduzione dei costi diretti, una rendicontazione trasparente e automatica ed una sanità più modernizzata – spiega la deputata -. E’ da notare che vige un trattamento disomogeneo dei diritti dei celiaci tra regione e regione, che provoca disagi per l’accesso alla cura di questi pazienti. Non è infatti completato il sistema di circolarità del buono tra le diverse regioni italiane e la spendibilità resta pertanto ancora su base regionale. E’ fondamentale che vi sia una circolarità dell’assistenza su tutto il territorio nazionale, garantendo così l’accesso alla terapia ai pazienti che si spostano dalla regione di residenza per studio, lavoro o ogni altra ragione di mobilità. I provvedimenti restrittivi sulla circolazione durante il lockdown hanno messo in evidenza notevoli disagi subiti da quei pazienti bloccati in regioni differenti da quelle di residenza”.
“Sulla base di queste considerazioni ho presentato un’interrogazione al Ministro della salute, Roberto Speranza, ed al Ministro per gli affari regionali, Mariastella Gelmini, per richiedere il completamento della digitalizzazione e circolarità del buono da uniformare su tutto il territorio nazionale – termina Elisabetta Ripani -. Un efficiente modello organizzativo, che permetterà un risparmio di risorse pubbliche ed un netto miglioramento della qualità della vita dei pazienti celiaci, che chiediamo venga affrontato anche in sede di Conferenza Stato – Regioni”.