Home GrossetoPolitica Grosseto Indagine sui gessi rossi, Fratelli d’Italia: “Le scuse della Regione sono finite”

Indagine sui gessi rossi, Fratelli d’Italia: “Le scuse della Regione sono finite”

di Redazione
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Sono finite tutte le scuse che gli assessori Monni e Marras hanno utilizzato sinora in merito alla vicenda dei gessi rossi di Scarlino. Questa mattina la Dda di Firenze ha fatto sapere che cinque persone risultano indagate per traffico illecito di rifiuti.

La magistratura farà il suo corso, ma intanto il dato politico è evidente. L’assessore Monni, ad inizio agosto, aveva smentito, senza farsi troppi problemi e con un atteggiamento a dir poco arrogante, le conclusioni a cui era arrivata la commissione parlamentare d’inchiesta sui gessi rossi. Ora apprendiamo che le indagini della Dda di Firenze sono partite proprio dalla relazione del nostro Parlamento.

Per primi abbiamo denunciato la gravità di quanto avvenuto a Scarlino. La Regione non può più trincerarsi dietro la frase ‘la legge ce lo permette’, perché quelle stessi leggi sono state adattate alla situazione della cava di Montioni! Nella nostra regione si stanno verificando troppe criticità sulla gestione ambientale, siamo fortemente preoccupati“.

Lo dichiarano Patrizio La Pietra, senatore di Fratelli d’Italia, e Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano.

Pochi giorni fa – spiega il senatore La Pietra ho chiesto al presidente Casellati di inserire all’ordine del giorno la relazione parlamentare sui gessi rossi. Il Pd, ancora una volta, si è opposto con foga alla discussione della questione. Alla luce di questi ultimi sviluppi, auspichiamo che il problema dei gessi rossi sia discusso quanto prima in Senato. Oppure il Pd ha davvero qualcosa da nascondere?”.

“Vogliamo sapere dall’assessore Marras, e da tutto il Pd – dichiara il capogruppo Torselli -, qual è stato l’interesse dei toscani nel far risparmiare a una multinazionale 237.000.000 di euro, cioè il costo dello smaltimento in discarica dei gessi rossi. Fin quando non avremo una risposta, siamo determinati a far luce su questa vicenda. In Toscana è l’ora di finirla di mettere a repentaglio cittadini e ambiente”.

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