“In questa campagna elettorale stiamo girando in tutta la città, ponendo la nostra attenzione sui giardini, parchi, aree gioco e angoli di socializzazione per cittadini e anziani“.
A dichiararlo, in un comunicato, sono Nico Volpin, Romeo Carusi e Mario Pollini, candidati di Sinistra Italiana nella lista Grosseto Città Aperta.
“Ci siamo soffermati nella zona del tribunale, piazza Albegna, piazzale Fabbrini, piazza Volturno, via Corridoni, via Scrivia, via Trebbia e via Reno – continua la nota –. La prima impressione è di una generale scarsa manutenzione, marciapiedi non asfaltati, buche varie sulle strade, passaggi pedonali pericolosi per assenza di strisce e avvallamenti vari. In particolare i giardini pubblici di piazza Albegna e piazzale Fabbrini hanno staccionate a terra, rotte o divelte, muretti rovinati e pericolanti, verde incolto aggredito dalle sterpaglie, aghi di pino secchi che ricoprono interamente gli stradelli di attraversamento, costituendo così un pericolo per bambini, genitori ed anziani (diversi sono gli episodi, che ci sono stati riferiti, di persone soccorse perché scivolate e cadute). Diversi passaggi pedonali e marciapiedi di via Corridoni, con immissione in piazza Volturno, e di piazza Volturno, angolo via della Pace sono tutti sconnessi e pericolosi per le persone più vulnerabili, bambini, anziani e mamme con carrozzine, che non possono muoversi con tranquillità. Altri viali e vie interne, tra via Scrivia e via Trebbia, via Reno, traversa con via Ticino, hanno l’asfalto insufficiente con numerosi rattoppi, eseguiti negli anni in modo superficiale e inadeguato”.
“Siamo arrivati poi nella zona della piscina di via Lago di Varano: parte della base dell’edificio è crollato a terra e il tutto è in stato di abbandono; la zona retrostante la piscina è nel più totale degrado, con sterpaglie e rovi al posto del verde, il che costituisce un serio pericolo di incendio nella pineta attigua – prosegue il comunicato -. Una situazione simile l’abbiamo trovata nel quartiere Gorarella, nelle vicinanze di viale Einaudi, nel parco Giorgio La Pira e nel parco Il Boschetto, famoso parco sensoriale, dove vari artisti avevano donato alla città strutture-gioco utilizzabili dai cittadini. Qui la manutenzione del verde è scarsa, la raccolta dei rifiuti abbandonati nell’erba non è sistematica, avviene spesso dopo la segnalazione insistente dei cittadini residenti. Anche qui i vialetti di attraversamento sono ricoperti dagli aghi di pino secchi, con pericolo di scivolamenti e cadute“.
“Come intervenire e ripensare la sistemazione di questi spazi, per ridare decoro e bellezza? Noi candidati di Sinistra Italiana, presenti nella lista Grosseto città aperta a sostegno del candidato sindaco Leonardo Culicchi, riteniamo che l’ambiente e la cultura siano due punti qualificanti per la ripresa della città di Grosseto, che possa così tornare ad essere verde e pulita, come era prima – sottolinea la nota -. Lo stesso dicasi per la gestione dei rifiuti. I nuovi cassonetti, cosiddetti ‘intelligenti’, nulla hanno di intelligente, sono poco pratici, perché spesso non si aprono anche con la tesserina. Oltretutto nella bella stagione sono maleodoranti, in modo intollerabile per una città che vuole rivendicare la Bandiera blu, come per il mare vicino. Solo attraverso la raccolta differenziata porta a porta, la città può fare un salto di qualità, sia nella pulizia che nel controllo e riduzione delle tariffe, ora più alte che nel resto d’Italia, con un aumento dell’occupazione, e di lavoro buono. Per fare ciò sono necessari interventi periodici di pulizia, taglio dell’erba, rimozione dei rifiuti e mantenimento di un alto livello di decoro, che tutti in città ricordano nel passato. Una città verde che colpiva il turista a colpo d’occhio. Un tale investimento in mano d’opera comporta assunzione di più personale stabile, da parte dell’amministrazione comunale; ora invece, con l’esternalizzazione dei servizi, in atto da molti anni, tutti gli interventi sono parcellizzati e divisi in settori, non coordinati tra loro. Gli interventi effettuati nel verde sono riservati agli spazi più in vista nella città, vedasi il Parco Giotto, a scapito di altri più piccoli e meno frequentati, ma sempre utilizzati da chi vive nelle vicinanze. Il verde é un valore, un bene comune che porta ricchezza e bellezza alla città e ai suoi abitanti“.
“La qualità della vita nelle città del futuro dipenderà anche dalla quantità di aree verdi e dalla cura che le amministrazioni locali vorranno loro dedicare. Quando questo si sposa poi con una raccolta dei rifiuti oculata, come la differenziata spinta, ed una mobilità sostenibile che sottrae zone sempre più estese al traffico privato, magari sostituendolo con trasporto pubblico di bus elettrici e biciclette, allora si viene a creare un ambiente più vivibile ed a misura d’uomo. A tale proposito, le piste ciclabili, recentemente realizzate dall’amministrazione comunale, sono ottenute a danno dei pedoni e non dei veicoli a motore (vedasi la pista che parte dalla stazione, che ha sottratto buona parte del marciapiede), quando, invece, lo scopo sarebbe di ridurre il consumo di combustibili fossili e ridimensionare il traffico – continua il comunicato –. Esistono diversi esempi in Europa, uno in particolare andrebbe preso a modello: la città di Pontevedra in Galizia (Spagna). Questa città, che ha un numero di abitanti pressoché uguale a quello di Grosseto (83.000), è nota come la città senza macchine grazie ad un impegno solido e costante nella attivazione di politiche ambientali e sociali che hanno permesso la creazione di un vero e proprio paradiso urbano. La città è quasi totalmente pedonale, con ampie aree verdi, senza barriere architettoniche e priva di traffico. Le aree destinate alla circolazione automobilistica sono molto ristrette. In esse si può circolare ad un massimo di 20/30Km/h, pena multe salatissime. Per quanto possa apparire utopistica, la realtà di Pontevedra è molta apprezzata dai suoi abitanti, i quali dichiarano di aver tratto infiniti benefici dalla riduzione dell’inquinamento dell’aria”.
“Bisogna avere il coraggio di ripensare e riprogettare le nostre città se vogliamo ridurre drasticamente la percentuale di polveri sottili in circolazione nell’aria, dovuta ai residui di combustione e all’utilizzo eccessivo di energia fossile – termina la nota -. Quindi, partire dalla cura del verde pubblico, dalla sua estensione, dalla riduzione di suolo da dedicare a nuove costruzioni e dal riutilizzo degli edifici esistenti, è un primo passo per arrivare ad una città più vivibile ed ecosostenibile”.