“L’impegno amministrativo di questi ultimi 5 anni, il lavoro di squadra, la collaborazione dei cittadini e il loro amore per la nostra terra: un incontro di competenza, professionalità e passione che ci ha consentito di attivare iniziative culturali e turistiche senza precedenti. Ecco perché abbiamo deciso di presentare la candidatura di Grosseto a capitale italiana della cultura per l’anno 2024”.
A dichiararlo è Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto.
“Crediamo profondamente in questa sfida così entusiasmante e non vediamo l’ora di vincerla – prosegue Vivarelli Colonna – perché la ‘Bellissima Grosseto’ che stiamo realizzando e per la quale continueremo a impegnarci non può prescindere dalla riaffermazione della nostra storica identità culturale, sociale, ambientale ed economica. Siamo già al lavoro per definire tutti i dettagli della candidatura e la serie di eventi e progetti per mettere in risalto le nostre eccellenze: presenteremo un dossier accurato e condiviso con tutti i soggetti operanti in campo turistico e culturale e gli stakeholders del territorio. L’obiettivo è quello di costruire una rete di solide relazioni e scambi che vada ben oltre il 2024 e che garantisca alla città una crescita costante anche in questo campo“.
“Crediamo che questa candidatura a capitale culturale sia la logica prosecuzione di un viaggio iniziato 5 anni fa, che ci ha visto creare premesse e organizzare iniziative degne della nostra terra – sottolinea il sindaco -. Protocolli d’intesa e convenzioni come quella con la Fondazione Grosseto Cultura per sostenere e promuovere esposizioni, allestimenti e le iniziative più varie; spettacoli di piazza e concerti; organizzazione di mostre, eventi celebrativi e rassegne teatrali; partecipazione a fiere promozionali. La nostra rete organizzativa ha spaziato lungo tutto il territorio, toccando il centro come le frazioni. Ora abbiamo davanti a noi un futuro da scrivere, in cui sapremo potenziarci grazie a quanto fatto, attraverso iniziative di richiamo, ma anche con possibili importanti ricadute economiche, come il progetto ‘Ufficio cinema’: un punto di raccordo con le grandi produzioni per invogliarle a venire a girare da noi, che sia in grado di abbattere il muro della burocrazia e incentivare l’utilizzo del nostro splendido territorio e delle sue risorse socioeconomiche”.
“Grosseto è la città della cultura e, come tale, non può rinunciare ai propri simboli. Lo abbiamo dimostrato concretamente anche con lo storico risultato di aver riportato nella sua sede originaria uno dei nostri punti di riferimento: dopo 23 anni e un grande lavoro di ristrutturazione, infatti, nel 2019 la Biblioteca Chelliana è tornata in via Mazzini – termina Vivarelli Colonna –. Restituita al luogo che le appartiene, la Chelliana prosegue a rappresentare il faro della nostra identità e a custodirne storia e valori”.