“Se la Tari fosse stata quel salasso così come definito dal Movimento 5 Stelle, perché i suoi quattro consiglieri solo poche settimane fa in Consiglio comunale si sono astenuti, anziché denunciarlo? Evidentemente continuano a predicare bene e a razzolare male, anzi potremmo dire sempre peggio“.
Così i consiglieri comunali della Lega Andrea Ulmi, Mario Lolini, Claudio Pacella, Alfiero Pieraccini, Piefrancesco Angelini, Pasquale Virciglio, Gino Tornusciolo e Andrea Pieroni, insieme agli assessori Giacomo Cerboni e Riccardo Megale replicano agli attacchi pentastellati.
E’ proprio l’assessore al bilancio Cerboni a spiegare come la Tari, dopo le riduzioni straordinarie del 2020 dovute al lockdown, non sia aumentata rispetto al 2019, ma semmai dal 2016 ad oggi sia diminuita.
“Per trasparenza – afferma Cerboni – abbiamo spiegato, con tanto di percentuali, i risultati ultimati nell’ultimo quinquennio nella lettera di accompagnamento delle bollette. Dopo le riduzioni straordinarie approvate nel 2020 a seguito del lockdown, se confrontata con le tariffe del 2019 la Tari 2021 rimane invariata per le abitazioni, con una riduzione del 15 per cento rispetto al 2016, e diminuisce del 4 per cento per le attività economiche, con una riduzione, in base alla categoria, fino al 27 per cento rispetto al 2016. Le categorie economiche maggiormente colpite dai contingentamenti nel 2021 beneficiano invece di riduzioni fino al 45 per cento”.
“Tutto questo – aggiunge Cerboni – nonostante gli aumenti dei costi gravanti su tutti i Comuni, grazie a risorse statali e comunali. Ricordo anche che, nel panorama provinciale, non tutti i Comuni sono riusciti a ridurre le bollette 2021 rispetto al passato, soprattutto per le abitazioni. Questi sono i dati che non sono smentibili dagli atti”.
La Lega ragiona semmai sulla qualità del servizio offerto da Sei Toscana. “Non solo il prezzo non è stato aumentato – sostiene il Carroccio -, ma per quanto ridotto, resta comunque un costo alto per la qualità del servizio offerto dal gestore. Questo deve essere oggetto di riflessione, anche futura, perché siamo di fronte a strutture troppo grandi, frutto di scelte sbagliate del passato, che molte volte dimostrano di non funzionare perché costano troppo rispetto a quanto rendono in termini di soddisfazione del servizio reso”.
Sulle tariffe dell’acqua, invece, la Lega invita il Movimento Cinque Stelle a rivolgersi altrove, nel particolare a Virginia Raggi. “L’amministratore delegato di Acquedotto del Fiora è espresso da Acea, che è una partecipata a maggioranza dal Comune di Roma – affermano i consiglieri e gli assessori della Lega –. Questo i pentastellati lo dovrebbero sapere bene. A questo punto li invitiamo a rivolgersi alla Raggi e, se non sono soddisfatti, attraverso di lei a chi ha nominato l’amministratore delegato di Acquedotto del Fiora. Dunque, allo stesso Movimento Cinque Stelle”.