Matteo Di Fiore, 26 anni, laureato in Economia, è il candidato sindaco di Grosseto per Potere al Popolo.
“Ci candidiamo alle prossime elezioni amministrative per il Comune di Grosseto con una chiara intenzione, cioè quella di rappresentare chi non è rappresentato dalla grande coalizione a sostegno del Governo Draghi, chi si sente tradito dai 5 Stelle fintamente antisistema, chi subisce quotidianamente l’impostazione di un modello sociale e di città che non risponde ai bisogni e alle necessità della collettività – si legge in una nota di Potere al Popolo -. Grosseto città pubblica è l’orizzonte che vogliamo costruire insieme a chi realmente vive le contraddizioni della società: nelle periferie, nei luoghi di lavoro, nelle scuole e per le strade. Noi ci candidiamo, ci mettiamo la faccia, mettiamo il nostro nome su una lista, ma lo facciamo per essere uno strumento nelle mani del popolo, uno strumento di lotta, uno strumento di riscatto, uno strumento di organizzazione. Noi ci candidiamo, per portare al governo della città e del Paese i lavoratori e lavoratrici, frammentati ed individualizzati, divisi dalle infinite forme di rapporto di lavoro subordinato, i lavoratori autonomi privi di ogni forma di tutela“.
“Noi ci candidiamo per rappresentare le giovani generazioni, abbandonate ad un presente e un futuro senza prospettiva, tradite da una classe dirigente incapace nel garantire il diritto all’istruzione e alla formazione, e allo stesso tempo indegna nell’averle usate come caprio espiatorio per nascondere le proprie responsabilità di fronte all’incapacità strutturale di sistema nell’affrontare la pandemia – sottolinea il comunicato -. Noi ci candidiamo per rappresentare le generazioni che hanno costruito questo Paese, i pensionati, gli anziani, prime vittime di una strage imperdonabile, dovuta a decenni di tagli e destrutturazione del Sistema sanitario nazionale imposti dall’austerità europea e servilmente applicata da tutti i Governi e le forze politiche da 40 anni a questa parte. Noi ci candidiamo, per poter costruire un modello di società completamente alternativo, in cui l’ordine delle priorità sia completamente ribaltato, misurato sui bisogni della collettività e non sulle leggi del mercato, sullo specifico interesse individuale e privato, sullo strapotere del grande capitale multinazionale che domina le nostre vite da troppo tempo“.
“Noi ci candidiamo e lo faremo con delle proposte costruttive, attraverso le quali si possa tornare a porre nelle mani del popolo le redini del proprio destino, la possibilità di autodeterminarsi secondo i propri bisogni collettivi. Noi ci candidiamo e lo facciamo contro un sistema marcio e malato, fatto di clientelismo, malgoverno e prepotenza, sostenuto da tutti i partiti che fino a questo momento si sono alternati alla direzione del Paese – continua Potere al Popolo -. Noi ci candidiamo e lo faremo in modo totalmente indipendente e autonomo rispetto al Partito Democratico e al Movimento 5 Stelle e a tutta la compagine di Sinistra a sostegno di Culicchi, poichè, come non abbiamo mai senti parlare di sfratti se non in campagna elettorale o di licenziamenti, il cui sblocco ha già causato centinaia di licenziamenti nella nostra provincia, come nel sito industriale di Santa Rita, o nelle serre di Gavorrano, non abbia mai sentito parlare di crisi industriali, come quella che spetta alla Venator, o di delocalizzazioni, come quella annunciata da Eurovinil. Sappiamo che questo non sia dovuto al caso, ma ad una chiara prospettiva di società, rappresentata appunto dal Governo Draghi”.
“Siamo fermamente convinti che soltanto attraverso una prospettiva di rottura con le compatibilità del privato e del profitto si possa essere in grado di rappresentare la classe popolare, i cui interessi sono stati completamente traditi proprio da chi avrebbe dovuto rappresentarli e ci riferiamo esattamente a tutto il variegato arcipelago della Sinistra – prosegue la nota -. Noi ci candidiamo e ovviamente lo facciamo primariamente contro l’attuale coalizione di governo della città, della coalizione di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega a sostegno di Antonfrancesco Vivarelli Colonna l’altra faccia della stessa medaglia, soltanto di facciata opposti, ma con la stessa visione della città vetrina e privata, riproposta dal piano Pinqua-Bando delle periferie, dietro cui alla retorica del green e social washing si nasconde l’ennesimo piano di speculazione privata sulla città, con nuova cementificazione e rincaro degli affitti con il Social Housing. Lo faremo con elementi di programma che spingano nella direzione di un rinnovato protagonismo del pubblico al servizio del pubblico, per una città pubblica e popolare e lo vogliamo insieme a chi vogliamo rappresentare e organizzare in una campagna elettorale che sarà politica connaturata dagli elementi programmatici, tra cui: no alle esternalizzazioni dei servizi pubblici, controllo popolare, reinternalizzazione dei lavoratori esternalizzati, controllo pubblico sullo sfruttamento lavorativo, nuovo piano della casa comunale, reddito di base, ripubblicizzazione del Polo universitario grossetano, piano di edilizia scolastica per asili nido e scuole primarie e relativa internalizzazione dei servizi”.
“Le motivazioni con cui lo facciamo sono direttamente espresse dalla proposta, dai candidati e delle candidate di Grosseto città pubblica, lavoratori, lavoratrici, stabili e precari, stagionali e disoccupati, studenti, giovani e pensionati – termina il comunicato –. È finito il tempo dei nobili, deve ancora iniziare quello del popolo“.