«La pianificazione dell’intero commercio va rivista, non possiamo adottare altre espansioni delle grandi distribuzioni, la città non è più in grado di sostenerle».
Leonardo Culicchi, candidato a sindaco per il centrosinistra e Movimento 5 Stelle, ribadisce con fermezza un concetto già espresso in precedenza.
Al cospetto di un nuovo potenziale allargamento delle strutture cittadine dedicate alla grande distribuzione, emerso dalle approvazioni alle integrazioni del piano strutturale da parte del consiglio comunale, Culicchi ha pochi dubbi: «Con questo sistema Grosseto e suoi quartieri non avranno alcuna possibilità di rigenerarsi e sfuggire al degrado. Non è accettabile che si parli di nuove o vecchie lottizzazioni da dare in pegno a favore della grande distribuzione, non è una questione di essere contro un sistema, ma della necessità di ricercare un equilibrio che si è perso».
La presa di posizione è netta: «Più volte, assieme alla coalizione, abbiamo precisato che Grosseto necessita di ben altro. Serve molta attenzione e le scelte devono essere ben ponderate. Il prezzo da pagare per la città rischia di essere troppo alto. Questa espansione oltre ogni logica dei numeri e dei rapporti tra residenti e insediamenti della grande distribuzione organizzata dev’essere confrontata con il fenomeno del commercio elettronico, con la crisi dei negozi di vicinato e, non ultimo, con i bisogni dei quartieri cittadini e del centro storico, sempre di più a rischio di degrado e di insicurezza. Se non ritroviamo un punto di equilibrio vanificheremo ogni progetto di rigenerazione urbana».
C’è poi la sensazione più sgradevole secondo Culicchi, ovvero quella di un’amministrazione che già nelle vicende del bando del Pinqua ha dimostrato la sua incapacità e la totale mancanza di coinvolgimento con la città: «La giunta Vivarelli Colonna si sta ostinando in questo percorso, riempiendo le periferie di aree commerciali e vendendo ai cittadini false rassicurazioni. Questa amministrazione è al comando di un personale Titanic con il concreto rischio di rendere inefficaci non solo tutti i soldi destinati alla rigenerazione urbana, ma limitando anche il beneficio dei circa 90 milioni che potrebbero essere distribuiti dalla Regione Toscana per la riqualificazione dell’edilizia popolare, con la conseguente rivalutazione dei quartieri».
Aspetti che non possono essere tralasciati in nessun caso secondo Culicchi: «Ci sembra un prezzo eccessivo da far pagare ai grossetani e soprattutto una scelta che, persa l’occasione irripetibile dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, sarà senza alcuna possibilità di ritorno».