“Il cambiamento climatico è una realtà con cui dobbiamo fare i conti tutti. Anche noi. Gli eventi e le catastrofi naturali sempre più frequenti lo dimostrano“.
A dichiararlo è Valerio Pizzuti, candidato a sindaco di Grosseto per il Polo liberale riformista.
“Possiamo, come ha fatto Vivarelli Colonna, assistere passivi e rassegnati oppure, partendo da un giusto allarme, astrarlo dalla realtà delle cose, dalle azioni possibili gestendo l’emergenza climatica con la clava di un superficiale populismo – spiega Pizzuti -. Io ritengo che entrambe gli approcci siano pericolosi e, proprio alla concreta emergenza che abbiamo di fronte, debba corrispondere una presa di responsabilità forte a tutti i livelli comprese le città. Anzi, il ruolo della città, a mio parere, è quella di guidare e favorire lo sviluppo di un’economia sostenibile attraverso soluzioni innovative che possano contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Come dimostrato dai più recenti studi la crescita di un territorio e l’incremento della qualità della vita dei cittadini è oggi possibile solo se l’ambito economico, sociale e ambientale vengono affrontati con un approccio integrato“.
“La città gioca un ruolo critico nella riduzione delle emissioni e nello sviluppo di politiche per affrontare la crisi climatica – sottolinea Pizzuti -. Cosa possiamo/dobbiamo fare:
- contribuire al raggiungimento degli obiettivi di lotta al cambiamento climatico in coerenza con l’Accordo di Parigi e il New Green Deal Europeo e raggiungere obiettivi comuni e ambiziosi in materia di riduzione di emissioni;
- costruire una città resiliente capace di adattarsi e ridurre i rischi provenienti dal cambiamento climatico;
- migliorare la qualità della vita per tutta le popolazioni della città;
- sostenere l’economia locale”.
“La sfida al cambiamento climatico è un impegno decisivo per il futuro della città e del pianeta, ma anche l’occasione di riqualificazione ecologica e di miglioramento dello sviluppo locale e del benessere dei cittadini che può avvenire tramite un percorso delineato con obiettivi definiti e condivisi – continua il candidato -. Promuovere un nuovo protagonismo delle città per la transizione climatica è investire realmente nel futuro della propria popolazione controllando e monitorando realmente la qualità locale e utilizzando gli strumenti finanziari provenienti dal Pnrr per realizzare progetti locali che favoriscono la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico..“
“Aumentare l’impegno per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili in linea con quelli che sono gli obiettivi climatici europei di riduzione dei consumi di energia e crescita della quota di rinnovabili vuol dire – evidenzia Pizzuti -:
- puntare su una mobilità urbana più sostenibile attraverso la decarbonizzazione dei trasporti e la riduzione dell’utilizzo delle auto circolanti in città;
- promuovere l’economia circolare decarbonizzata: il modello economico lineare è un modello ormai sorpassato anche per quanto riguarda le città. Per promuovere l’abbattimento delle emissioni e arrivare alla neutralità climatica è necessario coinvolgere sia la parte relativa a consumi che quella relativa alla produzione;
- aumentare gli strumenti per gli assorbimenti di carbonio: il raggiungimento delle emissioni nette zero oltre a passare da un taglio delle emissioni deve essere accompagnato da programmi di assorbimento delle emissioni di CO2 che prevedano assorbimenti di CO2 nei suoli, nei sistemi forestali e nelle infrastrutture verdi. L’attenzione è rivolta anche allo sviluppo tecnologico e di materiali di cattura e sequestro delle emissioni”.
“Il ‘coraggio’ del futuro passa da scelte chiare e decise. Azzerare il consumo di suolo, non è, ad esempio, un’utopia e neppure un vulnus all’economia se iniziamo a realizzare realmente la rigenerazione urbana e nel contempo recuperare, bonificare, rinaturalizzare suoli, aree urbane e periurbane degradate, aumentando la loro capacità di essere serbatoi di stoccaggio di carbonio. A questo riguardo un Comune che pensi al futuro può promuovere l’impiego in edilizia di materiali, componenti e sistemi artificiali atti alla cattura, sequestro e stoccaggio della CO2 attraverso gli strumenti che l’innovazione tecnologica ci mette a disposizione oggi Così come pensare al verde pubblico non è semplicemente un’operazione di manutenzione estetica – termina Pizzuti -, ma un uso del verde come strumento concreto di lotta alla CO2 attraverso l’incremento dei parchi e dei giardini, le dotazioni di alberature stradali, la realizzazione di pareti e coperture verdi”.