Home Grosseto Piano strutturale, Amore: “Visione urbanistica del Comune priva di cura per la città”

Piano strutturale, Amore: “Visione urbanistica del Comune priva di cura per la città”

di Redazione
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“L’ultimo Consiglio comunale è stato particolarmente interessante perché finalmente abbiamo potuto parlare nuovamente di strumenti e strategie per il governo del territorio attraverso le integrazioni all’avvio del procedimento del Piano strutturale e attraverso l’avvio del procedimento del Piano operativo. In parole povere, si è discusso di come sarà la Grosseto (città e frazioni) dei prossimi anni”.

A dichiararlo è Francesca Amore, consigliera comunale del Movimento 5 Stelle a Grosseto.

“Documenti, questi, che ovviamente parlano un linguaggio che ben conosciamo e che abbiamo costantemente trattato in tutti questi 5 anni di opposizione: resilienza, zero consumo di suolo, tutela delle risorse, tutela degli esercizi di vicinato, commercio di quartiere, riuso degli edifici dismessi, policentrismo, energie rinnovabili, mobilità sostenibile…– spiega Amore -. Se da una parte il percorso di sviluppo della città è praticamente (e fortunatamente) segnato dalla normativa e dagli accordi presi in sede di Unione Europea (Pnrr), dall’altra ci preme sottolineare quanto quota visione sia totalmente incongruente con l’atteggiamento strategico di governo di questa giunta. In sede di Consiglio, nonostante il documento, oggi sono nuovamente emerse le distanti visioni tra le due parti politiche. Da una parte una idea di sviluppo ancora legata al concetto del consumo di risorse, dall’altra, la nostra, un’ idea di sviluppo legata alla qualità degli spazi pubblici, alla qualità dei rapporti tra gli individui e alla tutela della salute psico fisica delle persone, tutte”.

“Il mio intervento oggi ha voluto portare all’attenzione l’importanza della cura, anche in ambito urbanistico. La città di oggi deve essere curata. Non c’è sviluppo senza cura. Oggi più che mai siamo di fronte al più grosso fallimento legato all’idea contemporanea di sviluppo. Le nostre città, soprattutto quelle più grandi, hanno dimostrato, nonostante infrastrutture e tecnologie avanzate, di essere totalmente inadeguate e fortemente vulnerabili. Prendersi cura quindi, ovvero richiamare ad un sensibilità femminile, ovviamente distante dallo stereotipo che descrive la donna come soggetto che deve curare casa e famiglia proprio perché tale. Ho notato viceversa, in questo periodo, un crescente sentimento di totale opposizione alla cura, un modello da mostrare e sfoggiare prettamente muscolare, fisico, poco accogliente. Una forma sbandierata di suprematismo fisico e di genere che mal si coniuga con la crisi sistemica che stiamo purtroppo vivendo – termina Amore. Questa non è la strada che dobbiamo percorrere“.

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