All’indomani dello stop alla modifica della legge sull’assegnazione delle case popolari, i sindaci di Campagnatico, Luca Grisanti, di Magliano, Diego Cinelli, e di Scarlino, Francesca Travison, intervengono per ribadire la bontà dell’azione svolta dalla Lega, partito cui sono iscritti, durante la seduta del Consiglio regionale e ‘smontare’ le “bugie veicolate dal Pd“.
“E’ stato ottenuto un risultato storico – affermano i tre sindaci maremmani -: grazie agli oltre 2400 emendamenti della Lega la legge sulle case popolari resta in vigore così com’è, cioè con il vincolo di 5 anni di residenza sul territorio toscano per poter accedere alle graduatorie”.
“Alle bugie e agli spauracchi esternati dal Pd in queste ore rispondiamo in maniera molto semplice – aggiungono -. Oggi c’è una legge in vigore, che non è stata impugnata da nessuno, pertanto i colleghi amministratori possono tranquillamente preparare bandi e graduatorie senza alcun rischio di rivalsa nei loro confronti, permettendo così ai cittadini bisognosi di vedere riconosciuto un proprio diritto”.
E sulle procedure già in corso, sottolineano Grisanti, Cinelli e Travison: “Sui procedimenti in corso non esistono problematiche alcune e le amministrazioni possono, anzi devono, procedere con le assegnazioni scorrendo le graduatorie”.
“Piuttosto, troviamo pericoloso e patetico il tentativo del Pd di spaventare gli amministratori e i cittadini paventando l’annullamento dei bandi o loro ritardi – continuano i sindaci di Campagnatico, Magliano e Scarlino -. Quello che c’è di vero in tutta questa vicenda è l’impegno della Lega nel fermare la modifica della legge, che avrebbe altrimenti permesso a chiunque di entrare in graduatoria, a danno di molti cittadini residenti qui da anni”.
“Vorremmo infine ricordare con forza – concludono – che la Legge toscana non è oggetto di alcuna impugnazione da parte della Corte costituzionale e che pertanto non vi è alcun obbligo da parte della Giunta di procedere in tal senso”