“Dopo poco più di una settimana dalla tragica aggressione a martellate di una 69enne turista di Buonconvento, credo sia il caso di fare alcune riflessioni non viziate dagli inevitabili effetti emotivi di quei momenti”.
A dichiararlo è Massimo Di Giacinto, consigliere comunale dell’omonima lista civica a Follonica.
“Il mio primo pensiero è per la vittima di una violenza feroce e inaudita, per la sua famiglia e soprattutto per i suoi due piccoli nipoti che erano con lei nel rientrare da una passeggiata serale nel loro appartamento dei Palazzi Sanvenero, dove erano per un periodo di vacanza e che, fortunatamente, sono riusciti a sfuggire alla furia dell’aggressore – continua Di Giacinto -. Poi è giusto riconoscere il meraviglioso gesto di Mamadou Fall, un coinquilino di un appartamento sullo stesso pianerottolo dell’aggressore e della vittima che con il suo nobile e coraggioso intervento ha bloccato lo scellerato, evitando il peggio, sino all’arrivo dei Carabinieri che poi hanno fatto il resto. Non a caso ho omesso di indicare le nazionalità dei due soggetti perché sono profondamente convinto che un criminale è un criminale, aldilà della provenienza e del colore della pelle”.
“Certo che qualche considerazione è doveroso farla perché qualcosa non ha funzionato come doveva, per evitare drammi del genere in futuro, senza nessuna strumentalizzazione di un vero e proprio dramma umano e sociale – sottolinea Di Giacinto -. L’aggressore è arrivato a Follonica nel 2012 e fu alloggiato dal Comune nella ex colonia marina a Senzuno, dopo circa tre anni è stato trasferito in via Giacomelli e dal febbraio 2018 viveva nell’appartamento di via dei Pini 7, quello della tragedia. Il suo precario stato di salute psichica è da sempre noto sia al Comune che ai Servizi psichiatrici pubblici che lo seguivano dal punto di vista medico. Il Comune sin dal suo arrivo a Follonica gli ha messo a disposizione alloggi di emergenza abitativa pagando il relativo canone di affitto e i Servizi psichiatrici l’hanno assistito da subito. E allora, se tutto fosse stato fatto secondo scienza e coscienza, perché è successo quello che è successo? Non era meglio prevedere l’inserimento, anche nel suo interesse, in una struttura adeguata e attrezzata per soggetti con queste patologie invece di lasciarlo a stretto contatto con gli altri? Davvero la tragedia era imprevedibile e inevitabile?”.
“Nonostante quello che dice il sindaco nelle sue dichiarazioni dei precedenti atti di violenza e di squilibrio di questo soggetto, magari non negli ultimi mesi, ce n’erano stati eccome se ce n’erano stati, seppur non di tale gravità! E Benini ne era perfettamente a conoscenza. Non basta incontrare e accendere i riflettori su Mamadou e il suo vero e proprio eroico gesto cercando di cancellare tutto quello che è successo prima per mettersi a posto con la propria coscienza – termina Di Giacinto -. Questa è una tragedia che, a mio avviso, poteva essere evitata se ognuna delle istituzioni coinvolte, tenendo conto della storia e delle fragilità del ‘martellatore’, avessero fatto fino in fondo quello che dovevano fare. Ci sarà un processo e eventuali responsabilità saranno sicuramente accertate”.