Una candidatura che rappresenta la sintesi di un lavoro di coalizione politico e civico.
Leonardo Culicchi è pronto a intraprendere il percorso di candidato a sindaco di Grosseto, come esponente di Partito democratico, Movimento 5 stelle, Sinistra civica ecologista, Sinistra italiana, Grosseto città aperta e Articolo uno. In comune ci sono le linee politiche, le idee e i programmi per la città. Davanti a tutto la realizzazione di una nuova governance che avrà il compito di trasportare, diffondere e realizzare un progetto ambizioso e coraggioso.
«La mia candidatura a sindaco – spiega Leonardo Culicchi – non si basa sulla figura dell’uomo solo al comando, bensì rappresenta lo strumento necessario alle sinergie economiche, associative, produttive e sociali della città. Nessun elemento divisivo è presente, perché solo attraverso l’unione e un percorso corale si cambia, si cresce, ci si evolve».
Quello di Culicchi è quindi un patto con la città, i grossetani saranno partecipi non solo attraverso il voto, ma condividendo la costruzione del percorso. «Per questo il mio ruolo, in questa fase, sarà principalmente di ascolto – aggiunge Culicchi – nei confronti dei cittadini e verso quelle problematiche che l’attuale amministrazione tende furbescamente a voler far passare per risolti, senza però averne reale percezione. Un esempio ne è la sicurezza, perché non basta la creazione di un assessorato per nascondere il problema. Occorre che il tema diventi parte integrante di chi si occupa di servizi educativi, cultura, turismo, sport, urbanistica, bilancio, politiche sociali, lavori pubblici e ambiente. Per una città veramente sicura, la sicurezza va messa al centro di ogni attività comunale».
La ricerca di partecipazione sarà fondamentale anche per lo studio di uno strumento alternativo che interpreti lo spirito delle circoscrizioni, per la crescita e il controllo dei quartieri, oltre a fornire il continuo dialogo tra i cittadini e le istituzioni nel quotidiano delle loro necessità. «Serve un’amministrazione che consideri le frazioni non più elementi distaccati della città – precisa Culicchi -, ma porte di ingresso attraverso le quali far scorrere idee e progetti di crescita. Far crescere le frazioni attraverso le loro funzionalità naturali, sociali e produttive, significa far tornare Grosseto ad essere cuore pulsante di tutta la provincia».
Culicchi, poi, ha una visione chiara dei prossimi cinque anni: «Grosseto non può permettersi di perdere altro tempo. Necessaria è la nascita di una giunta fatta di competenze tecniche e politiche, libera dai compromessi, perché grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza possiamo semplificare e potenziare le nostre realtà. Non possiamo perdere l’ultima opportunità di investire in un futuro che premierebbe le nuove generazioni, condannandoci definitivamente ad essere la Cenerentola della Toscana».
Al centro del progetto la transizione ecologica, con i cambiamenti climatici in ambito urbano, la tutela e lo sviluppo delle politiche ambientali nel territorio che non sono solo una progettualità, ma la bussola che indica la strada da percorrere. A questo aspetto si aggiunge la lotta senza tregua per le infrastrutture, come il corridoio tirrenico, per il quale serve il coraggio della visione sull’alta velocità ferroviaria, tematiche che non possono più rimanere né speranze né utopie, ma precisi obiettivi da tramandarsi tra le amministrazioni che si succederanno. La visione della Grosseto del futuro riguarda anche una programmazione decennale della manutenzione stradale, in modo da sistemare la città con l’adeguato decoro, senza ricorrere all’eccessiva improvvisazione dei rattoppi.
Culicchi però, abbraccia anche chi rischia di rimanere indietro: «Una città non può aver una parte che si sviluppa e crea ricchezza e un’altra lasciata indietro a soccombere nella povertà, nelle fragilità e nel degrado. Una città spezzata muore – conclude il candidato sindaco –. Il nostro impegno sarà rivolto ai piccoli commercianti, trovando soluzioni che diano opportunità economiche, riqualificando tutti i centri commerciali naturali. Dobbiamo avere gli strumenti economici per spingere chi corre in avanti e gli strumenti di coesione sociale per aiutare e rimettersi in piedi chi è restato indietro. Il prossimo sblocco degli sfratti, con l’emergenza abitativa, è la prima delle soluzioni da mettere in atto».