Home Colline Metallifere Cento anni fa nasceva Norma Parenti, il ricordo del Pci: “Donna che credeva in un mondo migliore”

Cento anni fa nasceva Norma Parenti, il ricordo del Pci: “Donna che credeva in un mondo migliore”

di Redazione
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“La Resistenza è donna! Parlando di Resistenza, molto poco si parla di donne partigiane, o comunque la sensazione è che abbiano avuto un ruolo più che marginale nella guerra partigiana, mentre sappiamo che furono tantissime le donne che scelsero di schierarsi tra i partigiani nella lotta di liberazione dal dominio nazifascista. 35.000 quelle combattenti, mentre 70.000 fecero parte dei gruppi di difesa della donna. 4.653 di loro furono arrestate e torturate, 2.750 furono deportate in Germania, 2.812 fucilate o impiccate; 1.070 caddero in combattimento; 15 vennero decorate con la medaglia d’oro al valor militare, tra queste la nostra Norma“.

A dichiararlo, in un comunicato, sono Daniele Gasperi e Lorenzo Pozzo, della segreteria del Pci provinciale e della sezione Colline Metallifere.

“Era il 1° giugno del 1921 e nella frazione di Monterotondo Marittimo, nel comune di Massa Marittima, in quella collina immersa nel verde, nasceva una donna, una partigiana che ha sacrificato la propria vita ed è stata massacrata brutalmente dall’odio nazifascista, Norma Parenti – continua la nota -. Una donna della Resistenza, una donna che credeva in un mondo migliore e in un Paese libero, che senza chiedere nulla aiutò chi combatteva il nazifascismo per liberare un’Italia soffocata dalla dittatura e dall’invasione tedesca, che dette il contributo più alto, la propria vita, per la democrazia. Oggi sono cento anni da quel giorno in cui Norma veniva alla luce e il Pci provinciale ha voluto rendere omaggio a quella donna e vuole ricordare con lei tutte le donne che hanno combattuto per la Resistenza”.

“Di estrazione cattolica non esitò a mettersi dalla parte giusta, contro un nemico che improntava il proprio potere sulla barbarie, che compiva stragi e rastrellamenti in ogni dove in nome, di una supremazia folle ed illusoria. Norma non si fece problemi e, pur con un figlio piccolo da crescere, seppe cosa decidere e con chi allearsi per diventare staffetta che riforniva i partigiani, dava informazioni per proseguire quella lotta che avrebbe sconfitto il folle e brutale nemico – prosegue il comunicato -. Il suo efferato sacrificio non gli fece vedere la conquista per cui si era spesa e fu uccisa, violentata e invisa come trofeo tra coloro che, grazie ad un tradimento, pensavano di uccidere anche un’idea, pensavano con l’esempio di imporre la supremazia. Ma quella morte, la morte di Norma pur tragica e violenta, fu una spinta ulteriore per organizzarsi e compiere quel passo fondamentale per sconfiggere una dittatura cieca e spietata“.

“Buon compleanno Norma, nonostante i tuoi cento anni il tuo esempio è ancora presente e vivo – termina la nota -, è una guida per chi vuole proseguire in quella strada per affermare giustizia, libertà e democrazia“.

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