Rifondazione Comunista di Follonica è a favore della differenziazione economica nel territorio.
“Riteniamo che nella zona nord della provincia industria, turismo e agricoltura debbano convivere – si legge in una nota del partito -. Accanto a questi tre settori deve esserci anche un’economia di servizi, pubblici e privati, efficace ed efficiente. Come partito sosteniamo tutte le attività in grado di produrre lavoro buono, legale, nel rispetto della legge e dell’ambiente. Purtroppo assistiamo al tentativo, da più parti, che mira a rompere certi equilibri. Osserviamo con preoccupazione una sotterranea e dannosa volontà di espellere il manifatturiero dal nostro territorio per costruire una monocoltura del turismo. Per noi questo sarebbe un errore drammatico. L’attuale fase pandemica ha dimostrato quanto il settore turistico possa essere fortemente e negativamente influenzato dalla limitazione del movimento delle persone e dalla variabilità delle crisi economiche“.
“Il settore manifatturiero è invece rimasto stabile e ha prodotto reddito che è poi rifluito in altri settori, come il commercio – continua il comunicato -. Notiamo che questi attacchi oggi sembrano diretti verso il polo chimico di Scarlino, come negli anni passati si concentravano contro il polo siderurgico di Piombino. E su questo vogliamo essere chiari: noi, come abbiamo fatto in passato, rimandiamo e rimanderemo al mittente ogni attacco che abbia l’obiettivo di cancellare l’industria dal nostro territorio o ad ogni scelta che provi a delocalizzare la produzione e gli impianti in altre sedi. Ancora più nel dettaglio le ultime preoccupazioni riguardano l’attività produttiva del biossido di titanio e la gestione del gesso rosso. Pertanto lanciamo un richiamo all’assunzione di responsabilità da parte di tutti, in primis delle istituzioni. Le persone comuni non possono essere esperte in tutto, soprattutto su questioni tecniche come il gesso e i ripristini ambientali, e nella situazione attuale molti sono portati a formulare giudizi intermedi: cosa non accettabile se uno dei due estremi è fondato su una frammentaria conoscenza tecnica. Riponiamo fiducia negli organi di controllo e, vale la pena sottolinearlo dato che non pare più scontato, abbiamo massima fiducia verso le leggi della chimica e della termodinamica“.
“A noi piacerebbe che si realizzasse un dialogo tra i rappresentanti dei lavoratori, l’azienda e le associazioni ambientaliste, con il naturale coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, al fine di non ripetere errori del passato ove questo dialogo è venuto meno, creando situazioni di conflitto eterno – sottolinea Rifondazione Comunista -. Del resto proprio così abbiamo fatto noi: solo oggi abbiamo preso una posizione, dopo esserci confrontati con le parti in discussione. Bene dunque i momenti di confronto come quello previsto dal Comune di Follonica con la riunione della Commissione consiliare per l’ambiente. Ed è giusto che sia coinvolta anche la Regione, sia perché regionale è l’agenzia di controllo Arpat, sia perché gli organi regionali devono ben comprendere che il ciclo produttivo e di impiego dei gessi rossi non interessa solo le Colline metallifere o la provincia di Grosseto, ma l’intera regione, come dimostra anche l’impiego della marmettola apuana per la produzione del gesso“.
“Ancora sul tema ci sentiamo di esprimere anche una valutazione sulla relazione della Commissione parlamentare ‘Ecomafie’. Come è possibile non sapere il nome ed il numero dei partecipanti alla seduta e alla successiva votazione? Al momento, tale informazione non è riportata in alcun documento ufficiale, mentre voci ufficiose parlano di un numero limitato di partecipanti e votanti sui 30 aventi diritto – spiega Rifondazione Comunista -. Come è possibile che la Commissione dichiari d’aver recepito cospicua documentazione dai vari comitati ambientalisti, ma nulla da parte delle rappresentanze sindacali e dell’azienda, in quanto attori coinvolti e competenti. Quest’ultimi sono stati coinvolti? Hanno avuto modo di dare contributi tecnici? Inoltre, come è possibile che la Commissione concluda la sua relazione togliendosi ogni responsabilità e demandando l’azione della Corte costituzionale per modificare le legge attuali in tema di valori tollerabili, quando i suoi stessi componenti potrebbero porre la questione in Parlamento e legiferare di conseguenza? Ci pare un atteggiamento strano quello di coloro, i grillini, che hanno ruoli importanti all’interno della Commissione e che nelle loro intenzioni avrebbero dovuto aprire il parlamento come una scatoletta di tonno”.
“Sempre relativamente al lavoro della Commissione, altrettanto sorprendente ci appare il fatto che, per l’area di Montioni non si faccia alcun riferimento ai materiali ivi cavati in passato, legati a evidenti fenomeni di idro-termalismo che comportano possibile presenza di minerali ed elementi nelle falde acquifere, anche complessi, già riconosciuti nella letteratura scientifica reperiti nelle due zone – termina la nota -. Per concludere, il nostro vuole essere un richiamo all’ordine, alla politica tutta e alla gente comune, affinché non si perseveri con questa folle corsa all’autodistruzione. I valori di Sinistra sono prima di tutto il rispetto dei lavoratori e della verità. Perché, ricordiamolo sempre: è quest’ultima, cioè la verità, ad essere sempre rivoluzionaria“.