“Non possiamo più tollerare che all’ospedale Misericordia continui ad essere sospesa la registrazione dei neonati, creando così un grave disagio per i neogenitori. Non risulta alcuna giustificazione logica e plausibile, né tantomeno un’effettiva necessità a non ottemperare a quanto previsto dalla legge“.
A dichiararlo sono Fabrizio Rossi, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Bruno Ceccherini, capogruppo e responsabile provinciale del partito, Andrea Guidoni e Francesca Pepi, consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Grosseto.
“Infatti, secondo la normativa – commentano gli esponenti del partito della Meloni –, la dichiarazione di nascita dovrebbe essere fatta entro tre giorni dal momento dell’evento, nell’ospedale o nella casa di cura dove è avvenuto il parto. Pertanto, cosa assai logica ed immediata. Oppure entro dieci giorni, nel Comune di nascita o nel Comune di residenza della madre. Teniamo a ribadire che esiste un preciso obbligo di legge, tanto che, in caso di tardiva comunicazione, avviene la segnalazione alla Procura della Repubblica“.
“La stessa Azienda Usl Toscana sud est, nel proprio sito lo ribadisce e scrive: ‘… dichiarazione entro i 3 giorni presso l’ospedale ove è avvenuta la nascita come prima possibilità. Un atto obbligatorio che iscriverà il neonato nel registro di Stato civile e all’Anagrafe, necessario per poi ottenere le certificazioni utili per la scelta del Pediatra e per avviare le pratiche di maternità o paternità e per gli assegni familiari’. Fino a quando non esiste l’atto di nascita – proseguono Rossi, Guidoni, Ceccherini, Pepi – non esistono per il bambino, che pure è nato, i diritti civili che lo collegano con l’ordinamento giuridico, come il diritto al nome, il diritto all’identità̀ personale, ecc. La direzione amministrativa del Misericordia già aveva sospeso per un breve periodo questo servizio nel corso dell’anno passato, per poi ripristinarlo. Ma da settembre del 2020 ha poi nuovamente, ed aggiungiamo noi, arbitrariamente sospeso tale servizio“.
“Questa sospensione, a nostro avviso, determina situazioni al limite dell’incredibile che non possiamo accettare. Infatti, come è successo recentemente, una giovane madre, obbligatoriamente accompagnata dal compagno, anche se fresca di taglio cesareo, si è dovuta recare negli uffici comunali, quando avrebbe potuto rapidamente e facilmente provvedere alla registrazione all’ufficio amministrativo dell’Ospedale, in quanto, nel caso in cui i due genitori non siano coniugati, debbono essere entrambi a presentare la dichiarazione. L’arbitraria sospensione verrebbe giustificata dal Misericordia con la pandemia, ma questo è davvero inaccettabile, in quanto altri uffici amministrativi del nosocomio sono rimasti correttamente aperti al pubblico, sempre nel dovuto rispetto delle prescrizioni contro il Covid-19, perché tutto il personale che lavora in ambiente sanitario deve essere obbligatoriamente vaccinato. Allora, perché vogliamo che una giovane madre, sottoposta per di più a taglio cesareo, debba recarsi negli uffici comunali per dichiarare la nascita del figlio o figlia? Noi di Fratelli d’Italia siamo pronti ad intervenire in tutte le sedi opportune e necessarie affinchè questo non avvenga, è una vergogna che l’Asl si trinceri dietro la pandemia per continuare a offrire disservizi a cittadini e neomamme“, concludono Fabrizio Rossi, Andrea Guidoni, Bruno Ceccherini e Francesca Pepi.