“I gestori degli stabilimenti balneari hanno bisogno di norme chiare e, soprattutto, di certezze e so che il Governo è al lavoro, grazie anche all’esperienza del sottosegretario Centinaio“.
Così il commissario della Lega Toscana-Salvini Premier, l’onorevole Mario Lolini, commenta la sentenza del Tar di Firenze che ha annullato la determina del Comune di Piombino che estendeva la concessione demaniale fino al 2033, così come previsto dalla legge 145 del 2018.
“Ad oggi – afferma Lolini – la giurisprudenza è controversa, soprattutto nel dare attuazione concreta alla legge voluta dall’allora ministro Centinaio per rinviare di 15 anni gli effetti della direttiva Bolkestein. Sappiamo che il Governo si sta adoperando, sia in Italia che in Europa, per dare rassicurazioni ai gestori degli stabilimenti balneari che hanno bisogno di averle per programmare le loro attività future. Ad oggi rischiano infatti di lavorare in una sorta di precariato costante”. Lolini, nel caso della sentenza del Tar fiorentino, è preoccupato anche dal fatto che la Corte di Giustizia Europea rimetta ai giudici nazionali la “valutazione circa la natura ‘scarsa’ o meno della risorsa naturale attribuita in concessione“.
“Il Comune di Piombino – afferma Lolini – ha dimostrato in giudizio che nel suo territorio il tratto di litorale da impiegare è tutt’altro che scarso, visto che quasi l’80 per cento dello stesso è ancora libero, considerando che ad oggi sono impegnati poco più di 650 metri a fronte di oltre 2400 disponibili”.
Lolini, sia come commissario della Lega Toscana Salvini Premier, sia come deputato, si coordinerà con il Ministro del turismo Garavaglia e con il Ministro dello sviluppo economico Giorgetti.
“Chiederò a loro di intervenire in tempi rapidi – conclude Lolini -. Il comparto turistico è tra i più importanti del territorio toscano e quello legato all’economia del mare è trainante. Mi confronterò anche con il sottosegretario Centinaio che, da ministro dell’agricoltura e del turismo, aveva giocato un ruolo decisivo per giungere alla sospensione dell’applicazione della Bolkestein e che è determinato nel giungere ad una soluzione di una problematica che rischia di mettere in ginocchio un intero comparto“.