“L’Italia, con il Decreto legislativo 198/2006, arricchiva la normativa in materia di pari opportunità con una prescrizione contenuta all’articolo 6 della legge 28 novembre 2005, n. 246 e istitutiva il Codice delle pari opportunità tra uomo e donna. Fu un importante salto culturale per il nostro Paese“.
A dichiararlo, in un comunicato, sono i consiglieri provinciali di opposizione Francesco Limatola, sindaco di Roccastrada, Marcello Giuntini, sindaco di Massa Marittima, Luca Aldi, consigliere comunale di Orbetello, Lorenzo Mascagni, consigliere comunale di Grosseto, Rinaldo Carlicchi, consigliere comunale di Grosseto.
“Nel Decreto legislativo 198/2006 all’articolo 48 si prescrive che le amministrazioni pubbliche devono predisporre il Piano triennale di azioni positive. Il mancato adempimento di tale obbligo determina il divieto di procedere ad assunzioni, anche per lavoro flessibile – continua la nota -. La Provincia di Grosseto ha adottato l’ultimo Piano triennale di azioni positive nel 2013, era presidente Leonardo Marras. Essendo con valenza triennale il Piano scadeva nel 2016. Il Piano non è un generico strumento legislativo che enuncia i principi sacrosanti di uguaglianza tra uomo e donna, ma deve essere creato su misura per ogni ente, ne deve rispecchiare la realtà e perseguire gli obiettivi proposti in termini positivi. Per questo è legato strutturalmente al piano assunzioni e ne è ineludibile ossatura, l’uno deve essere correlato all’altro. Il presidente della Provincia Antonfrancesco Vivarelli Colonna e il segretario generale dell’Ente hanno omesso di rinnovare il Piano commettendo un’inadempienza politica, amministrativa ed erariale così come indicato in varie sentenze della Cassazione“.
“Amministrare bene è cosa complessa, quando poi le azioni e, in tal caso, le mancate azioni vanno a ledere regole di civiltà il giudizio di condanna deve essere ancor più netto – prosegue il comunicato –. I comizi con mascherina sono in questo quadro soltanto folkloristica campagna elettorale e bene hanno fatto le consigliere di parità a denunciarlo. Per questo abbiamo chiesto un consiglio provinciale ad hoc e l’audizione delle consigliere che hanno scritto la lettera in cui si condannano comportamenti irresponsabili della consigliera delegata Ciaramella. Sorvolare e scegliere di non rinnovare il Piano triennale di azioni positive è cosa ben più grave. Indica una volontà di sottovalutare i principi di parità, di offenderli con l’indifferenza e di mettere così a rischio anche il Piano delle assunzioni dell’Ente”.
“Non giustificheremo l’inadempienza con l’incapacità dei vari livelli istituzionali – termina la nota -. Il nostro giudizio è ben più netto. Chiamiamo a responsabilità di Legge tutti i vari soggetti che hanno omesso la redazione e l’approvazione del Piano e ne richiediamo l’immediata stesura e approvazione per il triennio attuale“.