“Attendiamo di leggere con attenzione la relazione con cui il Pd cercherà, con non poco coraggio, di dimostrare che l’operato della giunta di Grosseto negli ultimi cinque anni è stato, come lo definiscono loro, ‘un grande bluff’“.
Così la Lega replica al Pd che aveva bollato negativamente quanto fatto dall’amministrazione grossetana.
“Questa volta – sostiene la Lega in una nota – non intendiamo replicare con un nostro rappresentante, ma come partito unito, che è stato il motore propulsivo dell’amministrazione, senza prevaricare gli alleati, con i suoi nove consiglieri e due assessori che hanno lavorato con comunità di intenti, e con grande sintonia, per raggiungere i risultati fino ad oggi ottenuti. Lo facciamo perché ci vuole coraggio e faccia tosta da parte di chi, come il Pd, per dieci anni ha fatto dell’immobilismo la sua azione di governo della città ad accusare un’amministrazione, che ha dimostrato di essere quella ‘del fare’, di ‘non aver fatto’, ma soprattutto di non avere una visione di città. Basti pensare che nei dieci anni precedenti di giunta del centrosinistra non si conta una sola grande opera realizzata a Grosseto”.
Secondo la Lega ci vuole poco a sconfessare le tesi democratiche. “La visione c’è stata – afferma il Carroccio –, basti pensare ai recuperi nel centro storico, come la biblioteca Chelliana, la Collezione Luzzetti, con il restauro dell’ex Convento delle Clarisse, il Giardino dell’Archeologia, tutti messi in rete con il polo museale e con quello universitario, creando dentro al centro storico la città della cultura. Pensiamo poi alle piste ciclabili che oggi collegano Grosseto al Parco della Maremma ed agli scavi di Roselle, offrendo una grande opportunità di destagionalizzare con una proposta di ‘slow tourism’, ma che riscuote successo anche tra i residenti”.
La Lega ricorda anche come la visione del territorio non si sia fermata a Grosseto. “Pensiamo al recupero della fortezza di Marina – afferma il Carroccio – o del baluardo di Montepescali, la pavimentazione di Istia ferma dai tempi della giunta Antichi, il punto informatico di Roselle e il ponte sull’Ombrone messo a sistema con la ciclopista che lo collega alla città, L’abbattimento dell’ecomostro delle terme di Roselle, ormai inutilizzabile, chiude poi un’era simbolo dello spreco di risorse degli anni ’80. Il fatto che alcuni progetti fossero stati pensati dal centrosinistra, ma chiusi in un cassetto, non ne fa un merito della vecchia amministrazione, ma di quella attuale che, senza pregiudizi ideologici, li ha realizzati e valorizzati. Per il nostro modo di amministrare non è un vanto aver tenuto dei soldi fermi senza terminare le opere, perché con questi le aziende non hanno guadagnato e allo stesso tempo i cittadini non hanno goduto dell’opera“.
C’è poi la questione strade. “In cinque anni – afferma la Lega – sono stati effettuate decine di lavori di manutenzione, tipo via Caravaggio, via Mascagni, via Sonnino, via Inghliterra o via Unione Sovietica, che vanno dal centro alle periferie e altri che settimanalmente stanno partendo. Il Pd dovrebbe ricordare che quanto da loro sbandierato è avvenuto nel doppio del tempo e il fatto che i lavori siano costati di più non è un merito, ma, quella sì, mancanza di una visione, visto che furono eseguiti in emergenza e con costi decisamente più alti, non facendo scattare le cosiddette economie di scala. Siccome lo stesso Pd ammette che è stato da loro speso tanto per lavori che i cittadini non ricordano, è l’ammissione che si può fare meglio e con decisamente meno risorse. Se non è questo sintomo di buona amministrazione, quale, secondo loro, dovrebbe essere?“