“Dobbiamo prendere atto che, in un momento di incertezza economica come quello che stiamo vivendo, dopo un 2020 terribile per le imprese dei settori commercio, pubblici esercizi, turismo e servizi, e dopo un gennaio sulla stessa falsariga, una nuova ‘tegola’ si abbatte sulle aziende già in difficoltà, la Lotteria degli scontrini”.
A dichiararlo è Giancarlo Lorenzi, responsabile provinciale attività produttive di Forza Italia.
“Obbligare gli esercenti ad un’ulteriore spesa, costringendoli ad adeguare la propria strumentazione per essere in regola con le disposizioni connesse alla lotteria degli scontrini, è una cosa veramente diabolica, perché – continua Lorenzi – i costi di adeguamento del software si aggirano tra 50 e 350 euro, mentre il costo dell’acquisto di un registratore elettronico di ultima generazione, con scanner, può raggiungere i 500 euro, ovviamente il tutto senza garanzia per un eventuale sgravio fiscale. Come se non bastasse, anche le regole vanno riviste: il meccanismo di vincita è squilibrato, perché garantisce più possibilità di vittoria a chi emette più scontrini. Un vantaggio evidente per i giganti della grande distribuzione rispetto ai piccoli esercenti ed un ennesimo elemento distorsivo della concorrenza“.
“A stupire ancora di più, sono il tono del dettato normativo e delle disposizioni previste per soggetti non obbligati ad alcun adempimento in forza di legge: come può lo Stato ‘minacciare’ le attività commerciali di controlli fiscali se non si adeguano a questa lotteria facoltativa? Almeno sulla carta. Infatti, se in teoria non sono previste sanzioni per i commercianti che non aderiscono alla lotteria, in pratica il decreto li mette alle strette – sottolinea Lorenzi -. Per il momento l’unico effetto della Lotteria degli scontrini è quello di mortificare le attività che si trovano già in difficoltà, non c’è infatti da stupirsi se solo il 30% dei pubblici esercizi abbia già adeguato il proprio registratore di cassa a questo nuovo gioco, per chi è stato costretto a rimanere chiuso 160 giorni nel 2020, senza nemmeno vedersi cancellare i costi fissi. Aggiornare il software è una spesa insostenibile ed oltretutto si deve fare i conti con i ritardi degli installatori, che sono letteralmente oberati di lavoro”.
“Non era certamente questo il momento più adatto per far partire l’iniziativa – conclude Lorenzi –. Meglio sarebbe stato far coincidere l’avvio della Lotteria degli scontrini con la fine dell’emergenza sanitaria, quando, si spera, vi sarà anche una ripresa della domanda, che oggi ha subito una forte contrazione a causa degli effetti economici della pandemia”.