“Avevamo pienamente ragione“: è quanto sostengono il senatore di Fratelli d’Italia, Patrizio La Pietra, ed il consigliere comunale di Grosseto, Andrea Guidoni, riguardo lo spostamento fuori comune per esercitare la caccia al cinghiale.
“Contrariamente a quanto espresso dal Governatore Giani – continuano La Pietra e Guidoni -, non vi è alcuna necessità di dover derogare per consentire ai cacciatori di cinghiale di spostarsi fuori comune“.
È quanto già affermato da Fratelli d’Italia, grazie al senatore La Pietra, che il 13 novembre scorso scriveva: “Il Dpcm dello scorso 3 novembre è molto chiaro e non sospende l’attività venatoria, che può essere praticata nell’ambito della propria Atc di iscrizione, permettendo al cacciatore di spostarsi in comuni diversi da quello di residenza”.
“La conferma, è arrivata dalle Regioni Emilia Romagna e Marche che, dopo riscontri con le autorità prefettizie, hanno comunicato ai cacciatori di cinghiale in braccata di poter esercitare questa forma di caccia anche al di fuori del proprio comune. Ovviamente nel pieno rispetto delle misure di distanziamento sociale. Ora – chiedono La Pietra e Guidoni – è bene che il Governo stesso intervenga aggiornando le Faq e spiegando che l’attività venatoria non è in alcun modo sospesa dall’ultimo Dpcm“.
“L’attività di controllo degli ungulati che i cacciatori svolgono è necessità di fondamentale importanza per limitare i danni in agricoltura e per ridurre la possibile trasmissione della peste suina africana. Fratelli d’Italia è al fianco dei cacciatori e degli agricoltori riconoscendo alla collaborazione tra le parti un valore fondamentale per la sopravvivenza di una filiera di rilevante importanza“, concludono Patrizio La Pietra e Andrea Guidoni.