Home Grosseto Tornusciolo: “Negozi chiusi e le grandi catene non hanno concorrenza, le istituzioni intervengano”

Tornusciolo: “Negozi chiusi e le grandi catene non hanno concorrenza, le istituzioni intervengano”

di Redazione
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Da vari conoscenti e cittadini, non solo della città di Grosseto, ho ricevuto in questi primi giorni di ‘zona rossa’ della nostra regione numerose segnalazioni. Nonostante gli adeguamenti adottati dai commercianti in materia di barriere protettive, igienizzazioni regolari, scaglionamento degli ingressi, acquisto di gel igienizzanti e registri degli ingressi, questi si trovano nuovamente a dover abbassare la serranda, secondo quanto previsto dall’ultimo decreto. Molti non riusciranno a ritirarla su“.

A dichiararlo è Gino Tornusciolo, consigliere comunale di Grosseto.

“Ed è proprio in situazioni come queste – sottolinea il consigliereche lo Stato deve comportarsi da tale: ha il dovere di incentivare economicamente, ad esempio, la consegna a domicilio da parte dei piccoli negozi; di annullare, non di rimandare, la scadenza delle tasse; di vigilare attentamente che non avvenga concorrenza sleale sulla vendita di articoli giudicati ‘non indispensabili'”.

“Proprio a tal proposito, con rammarico, è importante puntualizzare come i commercianti al dettaglio si siano trovati di fronte ad una grande incongruenza: alcuni supermercati e grandi catene, infatti, stanno vendendo liberamente, in un momento senza concorrenza, quegli stessi articoli che ai commercianti al dettaglio è stato impedito di vendere in quanto ritenuti beni ‘non necessari’ – sottolinea Tornusciolo -. Un atteggiamento del genere da parte dello Stato non fa altro che danneggiare ancora di più la già fragile resistenza dei piccoli esercizi, a maggior ragione a 40 giorni dal Natale, periodo che rappresenta un salvagente ogni anno per molte attività“.

Una situazione simile non è più tollerabile – conclude Tornusciolo, urge un intervento delle istituzioni per salvare quel minimo di commercio al dettaglio che non si arrende, nonostante tutto, e che si sente schiacciato da una parte dai colossi della vendita sul web e, dall’altra, dalla grande distribuzione”.

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