“Gli ospedali toscani sono al collasso, con file di ambulanze fuori dai pronto soccorso della nostra regione, operazioni importanti e analisi diagnostiche non covid rimandate a chissà quando, terapie intensive e sub intensive pericolosamente sature, operatori sanitari sottoposti a circolari contraddittorie, in burn out o vicini al burn out“.
A dichiararlo, in un comunicato, è Potere al Popolo Grosseto.
“Una situazione prevedibilissima, che non è frutto di un caso, ma dell’inadeguatezza delle misure prese da una classe dirigente supina a Confindustria, e a padroni della sanità privata, che non ha saputo mettere in campo una risposta pubblica, tramite tracciamento, isolamento e trattamento dei casi positivi, alla seconda ondata – continua la nota -. Una politica che per ora non si è tradotta in una catastrofe sociale solo perché viene mantenuto il blocco dei licenziamenti fino a marzo e un basso costo del denaro, ma i cui costi Unione Europea, Governo banche e padroni proveranno presto a riversare sulle classi popolari del continente. Di chi è la colpa? Regionalizzazione, tagli a finanziamenti e personale, mancanza di pianificazione hanno portato allo smantellamento della sanità pubblica. La centralizzazione operata dalla riforma del 2015 e il modello ospedalo centrico hanno contribuito a smantellare la sanità territoriale, quella che ci avrebbe permesso di tenere a bada il virus. Ciò si è accompagnato alla precarizzazione di medici, infermieri, operatori sanitari, innalzati ad eroi, ma ignorati nelle loro richieste sindacali“.
“Questo rende necessario intervenire sia sul lavoro sia sulla sanità per superare questo momento difficile. Come Potere al Popolo! lanciamo una campagna su questi temi, per dare una spinta al cambiamento che vogliamo imprimere a questa società. Che fare? Per tutelare la salute e gli interessi di tutta la collettività dobbiamo rivendicare con forza, nell’immediato – continua la nota -:
- lockdown regionale con stop delle attività non essenziali, per prendere tempo, con garanzia del reddito per tutti e tutte;
- patrimoniale sui super ricchi per finanziare un vero reddito di emergenza per tutti coloro che perderanno il proprio reddito.
Nel frattempo:
- assunzione di medici e personale sanitario, a partire dallo scorrimento delle graduatorie esistenti, dalla stabilizzazione dei precari e da figure specialistiche oggi carenti;
- estensione dell’orario di apertura al pubblico dei servizi di specialistica ambulatoriale e scorrimento delle liste di attesa;
- organizzazione di spazi e strumenti, anche tramite requisizione, per sottoporre a test affidabili la popolazione della regione con controlli a tappeto. Attuazione immediata del ‘piano Crisanti’ e obbligo di fornitura di tamponi a coloro in possesso della ricetta medica per i laboratori privati;
- individuazione di spazi e strutture per garantire l’istruzione scolastica tramite una mappatura del patrimonio immobiliare nelle mani di Regione, Province e Comuni;
- potenziamento del trasporto pubblico, attraverso assunzioni e riparazione/acquisto dei mezzi necessari, ed eventualmente contrattualizzando l’uso dei bus turistici;
- piano straordinario per il lavoro, riduzione dell’orario a parità di salario, fine del blocco del turn over nella sanità e nelle pubbliche amministrazioni
- reinternalizzazione dei lavoratori dei servizi essenziali, a partire da quelli sanitari;
- di fronte all’enorme sofferenza sociale creata dalla crisi economica e dalla pandemia, nessuno deve essere lasciato solo”.
Non è più rimandabile la scelta tra il foraggiare la sanità privata, il “si salvi chi può”, l’interesse egoistico, e la sanità pubblica, la pianificazione di una risposta comune, la solidarietà. Tra la barbarie del capitalismo di oggi e un nuovo socialismo del XXI secolo.