“Il Sindaco è intervenuto pubblicamente contestando al sottoscritto di aver presentato un’interrogazione finalizzata a conoscere lo stato del procedimento per la revisione del Piano di Protezione civile, annunciato ormai da un anno, dopo il caos verificatosi con la piena dell’Ombrone del 17 novembre 2019, e che ora apprendiamo approderà in Consiglio comunale forse a fine anno, e per sapere se intende intervenire sul potenziamento della struttura della Protezione civile, che ad oggi vanta un organico ridotto ad una sola unità tecnica“.
A dichiararlo, in un comunicato, è Carlo De Martis, capogruppo della lista Mascagni sindaco nel Consiglio comunale di Grosseto.
“I temi sono attuali e rilevanti, e meriterebbero un maggiore approfondimento ed una migliore condivisione – sottolinea De Martis -. Quando saranno individuate risorse adeguate per la Protezione civile? Quando saranno introdotte figure professionali con competenze specialistiche? Sono le domande che ho avanzato e che ancora aspettano una risposta. D’altronde proprio le criticità riscontrate nel Piano di Protezione civile del 2019, e nella gestione dell’emergenza del 17 novembre, furono dovute in larga parte all’assenza di adeguate professionalità all’interno della struttura comunale di Protezione civile, tanto che per la revisione il Comune è stato costretto a rivolgersi ad un consulente esterno. Peraltro, ed è quel che più rileva, occorre la consapevolezza che nessun Piano di Protezione civile, per quanto buono, potrà sopperire alle carenze che sconta la struttura comunale della Protezione civile, sulla quale è necessario intervenire, e investire, in modo rapido e importante”.
“In passato la Protezione civile del nostro Comune era stato un settore con un responsabile e sette unità, tra cui ingegneri, geologi, architetti, periti industriali. Negli ultimi anni l’organico si è progressivamente ridotto fino alla situazione attuale. Il dato è ancora più significativo se lo confrontiamo con quello di comuni analoghi: Carrara, Pisa, Siena, Arezzo, Prato, Livorno, tutti dispongono di strutture della Protezione civile con organici di gran lunga più dimensionati e tutte vantano, a differenza della nostra, figure professionali ad hoc, come ingegneri, geologi e in alcuni casi anche il disaster manager. Per non parlare delle carenze che soffre la nostra Protezione civile in termini di dotazioni tecniche – termina De Martis -. Ad aprile, in piena emergenza Covid, mentre il Sindaco dava disposizione a tutti i servizi comunali di tirare la cinghia, il suo ufficio comunicazione risultava invece beneficiario di un incremento di risorse. Probabilmente sarebbe più utile che i soldi pubblici venissero impiegati in altro modo, ad esempio per la sicurezza di tutti noi cittadini dotando di adeguate risorse la Protezione civile”.