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Scuola, Fratelli d’Italia: “Docenti costretti a spostarsi in altre regioni per concorso straordinario”

di Redazione
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Fratelli d’Italia Grosseto è vicina a tutti quei precari della scuola che già dal 22 ottobre scorso sono impegnati, e lo saranno anche nelle prossime settimane, nel concorso straordinario indetto dal Ministero della Pubblica istruzione e si sono dovuti spostare in altre città o addirittura in altre regioni, per sostenere la prova concorsuale“.

A dichiararlo, in una nota, sono il presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Fabrizio Rossi, e la responsabile provinciale scuola, Simonetta Baccetti.

“Fratelli d’Italia – prosegue la nota, con i suoi parlamentari e in tutte le sedi deputate, ha da sempre chiesto a questo Governo che avvenisse la stabilizzazione del personale precario della scuola; stabilizzazione, quest’ultima, richiamata anche dalla Normativa europea 70/99. Ci sorgono spontanee alcune domande sul perché il ministero dell’istruzione, in questo momento emergenziale, obbliga migliaia di insegnanti a lasciare le loro sedi per spostarsi da una regione all’altra. Una domanda sorge spontanea: ma se i trasporti, specie quelli pubblici, sono critici per la diffusione e contagio del Covid, tutti questi spostamenti che sono costretti a fare gli insegnanti non sono rischiosi?

“E’ bene sapere – spiegano Fabrizio Rossi e Simonetta Baccetti, perché forse tante persone non ne sono a conoscenza, che il concorso non si svolge per tutti nella propria regione. Basti pensare che per la classe di concorso per la cattedra di scienze umane (A018), i professori toscani e sardi si dovranno spostare nel Lazio per sostenere l’esame concorsuale. Mentre chi concorrerà, ad esempi,o per la cattedra in lingua e cultura russa (AE24), sempre proveniente dalla Sardegna, dovrà invece andare in Liguria o in Sicilia. E di altre situazioni paradossali, come quelle appena elencate, ce ne molte altre da denunciare. Il paradosso o la presa di giro sta proprio nel fatto che anche qui, nel mondo del precariato scolastico, si usino due pesi e due misure. Da una parte, i media ci informano che stanno aumentando vertiginosamente i contagi e che i trasposti pubblici sono da evitare perché pericolosi, dall’altra c’è un Ministro, l’Azzolina, che invece si è impuntata nel fare il concorso a tutti i costi, proprio adesso in un momento emergenziale come questo, senza preoccuparsi di tutti quei docenti che saranno costretti ad affrontare lunghi spostamenti per recarsi nelle sedi d’esame“.

“E’ il momento di finirla nel dire che il personale precario che insegna nella scuola da anni non è preparato e quindi deve sostenere un concorso. Se davvero non fossero preparati, il Ministro dell’istruzione ci dovrebbe spiegare e soprattutto dovrebbe spiegare ai milioni di studenti e famiglie italiane perché permette che gli stessi partecipino alle commissioni di esami di Stato, dove si valuta la maturità degli alunni per il conseguimento del diploma. Facile pensare che quando fa comodo i precari sono idonei a qualsiasi funzione, ‘come se fossero di ruolo’, e quando invece dobbiamo loro riconoscere la stabilizzazione come da Normativa europea, allora le cose cambiano. Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico e mettere a rischio la salute delle persone è inammissibile“, concludono Fabrizio Rossi e Simonetta Baccetti.

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