“Guardare indietro per guardare avanti. Può sembrare una frase scontata, ma non lo è per la Lega che in cinque anni ha compiuto passi da gigante che sono sotto gli occhi di tutti e che da soggetto inconsistente per il centrodestra provinciale oggi si conferma leader della coalizione”.
Il segretario provinciale e neo consigliere regionale del Carroccio, Andrea Ulmi, commenta ad alcuni giorni di distanza il risultato del suo partito.
“La Lega di Grosseto – afferma Ulmi – è uno dei modelli che funziona in Toscana e lo dimostra il mio approdo in consiglio regionale, pur partendo da una situazione di grande sfavore a causa di una legge elettorale che premia le realtà più popolose. Sicuramente è il dato della provincia quello che ci dà riscontri migliori, con alcuni Comuni, anche importanti, come Campagnatico, Scarlino, Magliano, Manciano, Isola del Giglio, dove superiamo abbondantemente il 30 per cento, grazie anche ai sindaci della Lega o ad amministrazioni di centrodestra virtuose. Ottimi risultati si sono registrati anche ad Orbetello, Monte Argentario, Massa Marittima, Gavorrano, Civitella ed in alcuni Comuni amiatini. Ad abbassare la percentuale totale, che resta superiore al 24 per cento, ci sono le due realtà più antropizzate che sono Grosseto e Follonica, dove, con tanti candidati in tutti i partiti in lizza, c’è anche maggiore dispersione di voto. Chi mi volesse poi in competizione con Fratelli d’Italia resterà deluso, perché la crescita del partito della Meloni può fare solo bene alla coalizione, rafforzandola”.
Ulmi, però, più che al dato singolo guarda al concreto. “Come Lega – ricorda – avevamo fissato il nostro obiettivo, facendo anche appello al voto utile. Abbiamo dimostrato che quello che dicevamo era ciò che sarebbe accaduto, cioè che, pur perdendo, solo un nostro candidato, a causa della legge elettorale, sarebbe potuto arrivare a Firenze. Non era facile, ma fissando bene l’obiettivo ci siamo riusciti raggiungendo il sesto posto su tredici collegi e rischiando solamente perché il criterio di assegnazione dei voti premia Firenze. Cito solo alcuni dati: Siena, dove hanno registrato 115mila voti validi totali contro i 95mila di Grosseto, con la Lega maremmana che è riuscita a rimanere, nei voti di lista, davanti a quella della provincia vicina, così come a Prato, che aveva 103mila voti validi, o in tutti i collegi fiorentini”.
Il concreto parla anche di una Lega oggi rappresentata a tutti i livelli.
“Cinque anni fa – ricorda Andrea Ulmi –, prima delle regionali la Lega non aveva consiglieri comunali, né rappresentanti istituzionali. Oggi abbiamo un parlamentare, un consigliere regionale, tre sindaci, vari assessori, oltre quaranta consiglieri comunali, senza dimenticare il vicepresidente ed un consigliere della Provincia. Solo il Pd con il rientro di questi giorni, ma grazie ad un ripescaggio avvenuto a metà legislatura perché non eletto in prima battuta, di Luca Sani in Parlamento può vantare lo stesso tipo di rappresentanza, venendo però da una storia di presenza e di governo del territorio ben diversa dalla nostra. La Lega cinque anni fa non rappresentava certo una forza determinante nel centrodestra maremmano, oggi invece non solo lo è, ma ne è anche il partito leader”.