“Durante i confronti diretti tra i due candidati al ballottaggio, Andrea Benini ha sfoderato tutta la sua abilità dialettica“.
A dichiararlo è Aldo Iavarone, del movimento Follonica nel Cuore.
“Da politico navigato è infatti riuscito a dribblare argomenti imbarazzanti come il depuratore, su cui non è mai intervenuto nonostante le ripetute promesse, tanto che ancora oggi i miasmi di Cassarello impestano la città -spiega Iavarone -. Ha cercato di convincere i cittadini che l’annessione del comprensorio Ilva a patrimonio del Comune è alle porte con i sassi e che l’affitto (180mila euro circa all’anno), versato al demanio dall’amministrazione, non è un costo perché compensato da entrate equivalenti. Ha ragione, non è un costo bensì un ‘mancato guadagno’. Ha parlato di Cittadella del Carnevale promettendo una svolta decisiva se sarà riconfermato, peccato che l’argomento sia inserito nel suo programma da tempo immemorabile e non ha ancora visto la luce. Ha parlato dell’importanza del decoro cittadino e del verde pubblico, eppure da 15 anni occupa un ufficio nell’immobile comunale più trascurato della città che dovrebbe rappresentare il simbolo delle istituzioni”.
“Ha parlato di incentivare il turismo rendendo la città più fruibile, più ordinata, più vivibile, ma si è scordato che turisti e cittadini non amano respirare aria maleodorante né in vacanza né, a maggior ragione, se residenti. Non è riuscito, come invece aveva promesso, ad incrementare le presenze turistiche perché non ha saputo mettere in campo una programmazione strategica e seria – sottolinea Iavarone -. Non ha fatto quasi nessuna delle cose che aveva promesso, ma soprattutto non ha risolto la questione del depuratore, una battaglia che il nostro movimento ha intrapreso tre anni fa e che, grazie alla nostra tenacia, è stata oggetto di una discussione pubblica in cui il gestore AdF e lo stesso Benini hanno dovuto ammettere le proprie colpe di fronte a tutti. In quell’occasione gli interlocutori si sono spesi in rassicurazioni, promesse di investimenti e di rimborsi poi sfociate nel nulla. A tutt’oggi non esiste un progetto nero su bianco che dimostri l’impegno di AdF, né l’ex sindaco si è preoccupato di richiederlo. A che serve sistemare la foce della Gora se prima non si agisce sulla depurazione?“.
“E non è solo una questione di cattivi odori, si tratta principalmente della sicurezza di tutti: per un soffio due anni fa il depuratore non è saltato in aria, per un soffio la città ha scampato un disastro ambientale. E quando Benini parla di un piano orientato alla salvaguardia dell’ambiente e alla tanto sbandierata green economy, dovrebbe ricordarsi che non si può prescindere da un intervento risolutivo sugli impianti di depurazione – termina Iavarone -. È sempre la stessa storia: Benini, è un grande divulgatore di parole, parole, parole, ma i fatti stanno ancora a zero. Per questo Follonica nel Cuore invita i cittadini a cogliere questa occasione. Basta promesse, basta programmi elettorali da copia e incolla. Chiediamo un voto per Massimo Di Giacinto perché è ora di cambiare rotta”.