“Perdere l’occasione per riconoscere le proprie mancanze è un grave errore in cui sicuramente è incorsa l’amministrazione comunale, sul fronte scuola“.
A dichiararlo è Gabriella Capone, della segreteria del Pd di Grosseto, che interviene sulla scuola di via Monte Bianco.
“A volte, saper ammettere di non aver fatto abbastanza aiuta ad agire meglio in prospettiva futura – spiega Capone -. Scaricare interamente le responsabilità, invece, non è una scelta utile ad un ragionamento costruttivo e propositivo. Ha, invece, sollevato tensioni e dissidi, anche interni al contesto scolastico, che è senz’altro è l’ultima cosa di cui la scuola oggi ha bisogno. Ciò detto, sul diritto allo studio non è ammessa alcuna strumentalizzazione, questo è vero. La politica però non è solo attacco e difesa, la politica è proposta, è collaborazione tra le varie forze in campo, seppur di astrazione diversa, laddove l’obiettivo sia quello di arginare situazioni di rischio, di porre fine ai disagi, di trovare soluzioni anche quando sembrano non esserci. Ed è solo in questa direzione che si deve andare, se si intende davvero fornire un servizio ai cittadini. Le proposte, se accolte e ragionate, possono essere strumento di lavoro congiunto, con la volontà e l’impegno di mettersi in gioco, di avviare un percorso ragionato“.
“Sulla vicenda sotto i riflettori di questi giorni, e che sta avendo esiti e sviluppi anche alquanto sorprendenti, se ne riparlerà – continua Capone -. Non sarebbe utile in questo specifico momento dove si stanno cercando soluzioni immediate, seppur temporanee, per rimediare ad eventuali ritardi e carenze. Lunedì le scuole riprenderanno e sarà una scommessa per tutti, dai dirigenti, ai docenti, al personale che lavora negli istituti, al mondo dei trasporti, alle famiglie, ai ragazzi, ai bambini. Ci saranno nuove sfide e problematiche da affrontare una volta attuati i protocolli e messe in atto le misure previste e fin qui adottate. Allora la proposta è quella di valutare se tutto ciò che è stato fatto è corrispondente ai bisogni effettivi e chiedersi, subito e senza ritardo, come agire in alternativa alle scelte già assunte. La proposta è quella di pensare a quegli spazi sino ad oggi non presi in considerazione, perché potrebbero servire domani. La proposta è quella di evidenziare sin da subito le criticità che emergeranno, per trovare soluzioni ragionevoli, attuabili, celeri“.
“Il problema degli spazi potrebbe essere superato con l’utilizzo di moduli temporanei, ove saranno necessari, ai quali tra l’altro, per alcuni edifici scolastici, si è già pensato. Vagliare la disponibilità di associazioni ed enti di mettere a disposizione i loro spazi, laddove non sia già stato fatto. È facile ipotizzare le soluzioni, di concerto con i vari attori coinvolti, ma chi amministra conosce bene le tempistiche necessarie a concretizzarle – termina Capone -. Allora, se non è stato possibile stilare una ‘mappa della ripresa’, servirà avviare un ‘monitoraggio’ assiduo e costante e non tirarsi indietro“.