Home Follonica Maltempo, Di Giacinto: “Zona artigianale ancora allagata, bisogna programmare manutenzioni”

Maltempo, Di Giacinto: “Zona artigianale ancora allagata, bisogna programmare manutenzioni”

di Redazione
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Programmare le manutenzioni, ma affrontare anche le criticità”.

Il candidato sindaco Massimo Di Giacinto ha effettuato un sopralluogo e parlato con diversi imprenditori della zona artigianale di Follonica per verificare i danni e i disagi causati dalle forti precipitazioni di lunedì scorso.

Gran parte della zona artigianale – afferma Di Giacinto, che è il cuore pulsante dell’economia cittadina, ha subito danni e disagi, ma sono le parti centrali di via dell’Industria e di via dell’Agricoltura ad aver evidenziato le maggiori criticità, anche perché lì si registra la parte più bassa di tutta l’area e, dunque, quella su cui l’acqua tende, per le pendenze, a convogliare”.

Di Giacinto rileva molte criticità in zona. “Ci sono quelle annose – afferma –, come un sistema fognario che non riceve le acque, specie di fronte alle forti piogge, ma anche l’assenza di marciapiedi. Altre che si potrebbero risolvere in maniera rapida, come l’assenza di segnaletica orizzontale, le erbacce che infestano tutta l’area e che andrebbero tagliate e, per finire, la manutenzione dei tombini che, con le prime piogge, erano intasati impedendo che le acque potessero defluire”.

Problemi, dunque, che dalla zona artigianale sono comuni a molte altre della città. “In varie parti di Follonica si contano problematiche – afferma Di Giacintoe quella degli allagamenti è una delle principali. Quando però questi mettono in ginocchio aziende e negozi, rischiano di creare un danno ancora maggiore, perché si fermano le attività e questo non ce lo possiamo permettere”.

L’idea dunque è quella di intervenire sulle manutenzioni. “Va creato un piano programmato – afferma il candidato sindaco -. Perché non possiamo arrivare alle prime piogge con i tombini occlusi ed i cittadini o gli imprenditori costretti ad intervenire in prima persona per evitare danni maggiori. Nel frattempo bisogna mettere in campo un piano di opere pubbliche importante per rendere la zona artigianale e le altre zone a rischio sempre più funzionali per le attività che hanno deciso, o decideranno nel futuro, di investirci”.

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