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Tirrenica, Sinistra Italiana: “No alla mega variante, spreco enorme di soldi”

di Redazione
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Se bastasse l’avvicinarsi delle elezioni ed un ‘Commissario’ per risolvere la questione della Tirrenica il problema sarebbe risolto da decenni. In realtà i ritardi di questa annosa vicenda sono tutti da rintracciare nella poca trasparenza e nei troppi conflitti di interesse che l’hanno caratterizzata e che, temiamo, la caratterizzeranno ancora”.

A dichiararlo, in un comunicato, è Sinistra Italiana di Orbetello e della Costa d’Argento.

“La strada Aurelia esiste da migliaia di anni, sarebbe sufficiente eliminare gli incroci a raso e fare corsie di accelerazione e decelerazione dove necessario per renderla sicura anche sotto Grosseto – continua la nota -. Per una gran parte si potrebbe viaggiare fino a 110 km. Insomma, soluzione ideale e già progettata da Anas. Purtroppo, invece di scegliere la strada più semplice e veloce, quella meno costosa, quella con meno impatto ambientale, si sta pensando di realizzare nel cuore della Maremma un vero e proprio obbrobrio. Stiamo parlando della mega variante che dovrebbe aggirare l’abitato di Albinia verso l’entroterra con un inutile dispendio di risorse pubbliche, la devastazione di territorio in aperta campagna e la definitiva chiusura del centro abitato tra orrende infrastrutture. Una mega colata di cemento che distruggerebbe la zona del Guinzone ed il suo paesaggio, una delle zone della Maremma dove negli anni, oltre all’agricoltura, si sono sviluppate molte attività agrituristiche”.

Il tutto, in teoria, per risparmiare forse un paio di minuti su un tratto di 10 km – sottolinea Sinistra Italiana -. Con una spesa pubblica di 100 milioni di euro che potrebbero essere utilizzati, invece di essere sprecati per una inutile e dannosa variante, per la definitiva messa in sicurezza di Albinia attraverso la demolizione e la ricostruzione ad un’unica campata dei due ponti sull’Albegna, quello dell’Aurelia e quello della ferrovia, in modo da non ostacolare più il flusso delle acque come invece più volte accaduto, ed in maniera tragica nel 2012 quando forse proprio anche a causa di quei ponti Albinia è andata sott’acqua e nell’inverno del 2019 si è ripresentato il rischio di esondazione in quanto l’acqua arrivata al livello delle rotaie trovava ostacolo al deflusso. Anche più a sud, verso Orbetello scalo, la messa in sicurezza dell’Aurelia sarebbe cosa semplice utilizzando qualche metro dell’area da decenni inutilizzata della Sipenobel“.

“Purtroppo spesso in Italia il buon senso e l’interesse generale, come ci ha abituato questa vicenda, si scontrano con gli interessi di pochi, ma noi non staremo a guardare e chi, partiti ed istituzioni, locali e non, boicotteranno soluzioni immediate per l’interesse di pochi – termina il comunicato, saranno responsabili di quello che su quel territorio rischia di verificarsi di nuovo vista anche la lentezza con cui si sta procedendo rispetto ad interventi di limitazione del rischio idraulico a partire dalla dimenticata cassa di espansione“.

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