Home Grosseto Piazza Galeazzi, Fare Grosseto: “Abbattere gli alberi è una scelta inconcepibile”

Piazza Galeazzi, Fare Grosseto: “Abbattere gli alberi è una scelta inconcepibile”

di Redazione
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«Giusta la decisione dell’amministrazione comunale di voler ripristinare il decoro urbano, di mettere in sicurezza alcune strade che sono rovinate dalle radici degli alberi e di migliorare l’illuminazione. Perché però tagliare tutti gli alberi e perché rimuovere alcune strutture di valenza architettonica?».

Fare Grosseto torna sulla vicenda legata al taglio indiscriminato degli alberi, come quello della zona di via della Pace, e alla ricerca di un decoro cittadino da ritrovare.

«Non comprendiamo e non condividiamo però alcune decisioni – precisano da Fare Grosseto: perché tagliare tutti e 32 gli alberi, invece dei soli 8 malati irrecuperabili, dato che per gli altri 24 gli esperti hanno suggerito il monitoraggio e la manutenzione? Perché rimuovere la vasca fontana? Potrebbe essere, preservandone la valenza storica e lasciando inalterata la cornice architettonica, semplicemente restaurata. Indubbia la necessità di riqualificare la piazza, assai meno quella di eradicarne tutte le piante. Innegabile che le uniche piante davvero pericolose per uomini e cose siano le acacie, che furono piantate in sostituzioni dell’allora piante di olmo, ben quattro lustri fa. Anche all’epoca i cittadini protestarono contro l’abbattimento e anche allora, si disse, che l’intera alberatura del viale era malata e doveva essere sostituita».

L’analisi parte anche dalla tipologia di pianta che costituisce l’arredo urbano. Sovente, per le intemperie, le piante di acacia si scosciano, rovinando a terra. Questo inconveniente non colpisce, con altrettanta frequenza, gli olmi superstiti, lì da oltre sessant’anni. «Gli alberi della piazza ombreggiano, dall’alba al tramonto, le adiacenze – concludono da Fare Grosseto –. Mitigano la calura estiva delle abitazioni di via della Pace e via Calabria che vi si affacciano. Offrono gradito refrigerio alle persone che siedono sulle panchine, magari non potendosi permettere altro rimedio all’afa. Già queste considerazioni dovrebbero essere sufficienti per suggerire di rinviare il loro abbattimento ad altra stagione. Costituiscono, ornandola, per chi entra o esce dalla basilica, un naturale prolungamento verde della scalinata, magari da accentuarsi chiudendo al traffico quel tratto di via Sicilia».

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