“Non c’è nessun buco nel bilancio di previsione. La verità è che alla minoranza non importa nulla dei cittadini e delle attività produttive del territorio, ma si impegna solo a fare confusione e a gettare fumo negli occhi della gente. La manovra di bilancio non solo non è priva di contenuti, come vuole far credere il gruppo di minoranza, ma saranno gli stessi cittadini a vedere come i soldi risparmiati finiranno nelle loro tasche”.
Questa la replica dell’assessore al bilancio del Comune di Manciano, Roberto Bulgarini, che risponde all’attacco mediatico della minoranza, la quale punta il dito contro un buco di oltre 60mila euro, che è, in realtà, frutto di una svista da parte dell’ufficio finanziario, prontamente e repentinamente risolto.
“Gli ex assessori Detti e Camillo – continua Bulgarini – farebbero bene a non dimenticare i capolavori che hanno fatto durante i loro mandati. Negli anni nei quali Detti era assessore al bilancio e Camillo vicesindaco, la Corte dei Conti ha sempre contestato il loro operato ravvisando, come è scritto nella relazione di fine mandato 2012-2016, ‘il mancato accantonamento del fondo di svalutazione crediti nella misura di almeno il 25 percento dei residui riferiti ai titoli primo e terzo dell’entrata’. Inoltre, che ‘l’Ente non aveva provveduto ad effettuare in bilancio la corretta e integrale contabilizzazione delle movimentazioni dei flussi di cassa relativi alle entrate a specifica destinazione’. E poi, la Corte dei conti nel 2014 aveva rilevato ‘la non corretta determinazione in quanto la quantificazione effettuata dall’Ente non corrisponde al saldo delle cancellazioni dei residui attivi e passivi effettuate per la successiva reimputazione agli esercizi’. Insomma, Detti non venga a insegnare niente a nessuno, in quanto, i ‘suoi’ sono stati gli anni in cui le tasse sono state portate al massimo”.
“Questa manovra ha 120 capitoli di spesa e su due capitoli ci è sfuggito il segno ‘minore’ – spiega il funzionario del Comune di Manciano, Sergio Rosso – e quindi a una cifra di circa 60mila euro è stato assegnato segno +. Il buco di 60mila euro quindi non è altro che l’errato addebito del segno maggiore anziché minore: una svista di cui siamo pienamente responsabili e che abbiamo corretto. Questo verrà sopperito mediante una richiesta di modifica della delibera, già predisposta e corredata di tutti i pareri, che verrà presentata giovedì 25 giugno in Consiglio comunale. A questo errore di digitazione si rimedierà applicando una quota di avanzo di amministrazione libero. La quota di avanzo di amministrazione non applicata passerà da 172mila euro circa a 113mila euro circa”.