“Le parole chiave di questo difficilissimo momento per la salute e l’economia dei cittadini dovrebbero essere da una parte tutto ciò che riguarda cura e prevenzione e dall’altra gli interventi concreti sull’economia. In uno Stato coeso e capace, ognuno fa la sua parte. Mentre il Governo e la Regione Toscana agiscono sulle leve di competenza nazionale e regionale, le istituzioni locali dovrebbero offrire strumenti adeguati per risposte veloci di sostegno alle persone“.
A dichiararlo, in un comunicato, è Italia Viva della provincia di Grosseto.
“A Grosseto non è così – continua la nota -. Il sindaco di Grosseto, costruisce tavoli, coadiuvato da associazioni di categoria, convoca riunioni, conia nomi come La Fenice. Lo fa in uno splendido isolamento politico autoreferenziale, senza cercare il coinvolgimento delle opposizioni in consiglio comunale, senza darci contezza di quali e quante risorse verranno messe in circolo per dare ossigeno alle imprese, quali imposte saranno annullate o ridotte, su quali possibili agevolazioni potranno contare“.
“Ma di appassionati di tavoli a Grosseto ce ne sono altri – sottolinea Italia Viva -. La Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno forse, anche lei, è vocata alla falegnameria, ma certamente poco al sostegno dell’economia del proprio vasto territorio. Se negli anni scorsi la domanda più frequente al riguardo di questi enti era se rappresentavano realtà utili oppure enti inutili come coloro che, a suo tempo, decisero di tagliare funzioni e risorse, oggi quella della Maremma e del Tirreno ha dato una prova inequivocabile della propria inutilità. Nessuna risorsa assegnata alle imprese, nessun sostegno per la liquidità, nessuna presa di posizione sulle incredibili dilazioni temporali per la riapertura di alcuni settori importanti come quello della ristorazione e del commercio. Nulla di nulla, la Camera di commercio non esiste. In Maremma si fanno i gruppi di lavoro, si predica unità e condivisione, ma poi il tutto finisce in una logica autoreferenziale della quale le imprese non se ne fanno nulla. Dispiace ammetterlo, ma oggi la Camera di commercio rappresenta il miglior antidoto alla fase di attesa del Comune di Grosseto, impossibile fare di peggio“.
“Non serve neppure portare all’attenzione di queste importanti istituzioni gli esempi di Pisa, Lucca e Siena dove amministrazioni politiche diverse hanno messo in campo interventi pubblici e riduzioni di imposte per svariati milioni. Li abbiamo persino consigliati di ‘copiare’. Ma nulla. Hanno continuato ad alimentare la loro smodata passione per la falegnameria e continuano a costruire tavoli, oggi virtuali. I cittadini e le imprese, già sfinite, dovranno aspettare per altri 10 giorni, così come dovranno aspettare i balneari, i ristoratori e i baristi, i parrucchieri e gli estetisti – termina il comunicato -. Sappiano tutti che i ‘tavoli’ ci sono, ma di sedie neppure l’ombra, solo poltrone per il sindaco di Grosseto e per qualche presidente“.