“Giustamente i sindaci Grisanti e Travison hanno ritenuto opportuno precisare la loro posizione sul piano amministrativo. Io pensavo che la mia posizione sul piano politico non necessitasse di precisazioni, ma le parole che il segretario Termine ha voluto riservarmi meritano una replica”.
Il segretario provinciale della Lega Andrea Ulmi così ribatte al segretario del Pd, nonché presidente del Coeso, che lo aveva chiamato in causa sulla vicenda dei buoni spesa distribuiti per fronteggiare l’emergenza Covid-19.
“Come si permette – afferma Ulmi – di dubitare che non mi sia confrontato con i sindaci sulle nostre rispettive uscite che sono, in un caso di stampo amministrativo essendone loro responsabili, nell’altro di natura politica, di cui sono io a risponderne. Credo che queste accuse, per me gravi, Termine le debba al limite rivolgere al suo partito e non certo per la Lega”.
Ulmi attacca poi la superficialità di Termine. “Una superficialità – afferma Ulmi – evidenziata dal fatto che quando intende rapportarsi con me lo deve fare nella maniera corretta. Il partito cui appartengo si chiama Lega-Salvini Premier e non Lega Nord. Questo evidentemente sfugge a Termine o vuole, con il suo atteggiamento, essere riduttivo verso un partito che sta mietendo consensi in tutta Italia e non solo in alcune regioni”.
Sulla posizione del segretario della Lega definita da Termine infelice Ulmi è netto. “La mia posizione – afferma – sarà infelice per Termine, ma non certo per me o per la posizione che io intendo rappresentare. Questo modo di agire e di esprimersi dimostra come l’atteggiamento di Termine non sia altro che il riflesso di un pensiero bulgaro che fino ad oggi ha dominato in certi ambienti e che, oggi, viene incrinato grazie alla presenza di amministratori e politici che, evidentemente, non ragionano come lui e come il pensiero unico che ritiene di rappresentare”.
Un’ultima domanda Ulmi la riserva a Termine. “Mi domando quando si decida a lasciare la presidenza del Coeso – chiede –, che, come da accordo sottoscritto, dovrebbe adesso spettare al Comune di Grosseto. In quel caso sono sicuro che chi prenderà il suo posto si confronterà anche con me e potrò suggerire alcune posizioni che, magari, eviteranno al Coeso un comportamento che ci ha portato, di recente e nel passato, a criticarne l’azione”.