Home Grosseto La Lega: “Il Pd strumentalizza le parole e attacca il sindaco per colpire indirettamente Salvini”

La Lega: “Il Pd strumentalizza le parole e attacca il sindaco per colpire indirettamente Salvini”

di Redazione
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Ancora una volta il Pd cerca di sfruttare le parole decontestualizzandole, per far passare un messaggio diverso da quello che, posto invece nel giusto contesto, assume un valore completamente diverso”.

Così il segretario della Lega Andrea Ulmi interviene sull’attacco del Partito Democratico rispetto alle parole pronunciate dal sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna rispetto all’azione dell’attuale forza di governo.

Noi crediamo – sostiene Ulmi – che il dibattito si sia generato per nascondere quella che è una colpa di fondo del Pd e del Governo, quello cioè di non riuscire a tutelare gli interessi italiani in sede europea. Se la Lega ha sempre sottolineato come l’Unione Europea stia peccando di solidarietà e faccia prevalere gli egoismi dei Paesi nordici con la Germania in testa, il Pd nazionale ed il Governo hanno sempre avuto un atteggiamento a singhiozzo, quello cioè di provare ad alzare la voce per poi, però, rimanere inerte di fronte alle prese di posizione nette e tassative dei partner europei. Se il fine del Pd è quello di attaccare il sindaco di Grosseto per attaccare indirettamente le posizioni di Matteo Salvini, che quanto a minacce subite non è secondo a nessuno, solo per avere una posizione diversa da quella dei cosiddetti democratici, crediamo che sbagli bersaglio, visto che il primo cittadino è un civico, mentre la Lega, e con lei il nostro segretario federale, ha una espressione territoriale di cui io, come segretario provinciale, ho la rappresentanza”.

Da qui Ulmi torna al contesto dell’accusa. “E’ chiaro che si sia trattato di uno scontro di dialettica politica forte, avvenuta su un social network e, dunque, in un luogo pubblico seppur virtuale – sostiene il segretario -. Uno scontro che va avanti da due giorni sulle accuse al sindaco per il gesto forte e di protesta del ritiro per qualche ora della bandiera dell’Unione Europea dal palazzo municipale. Uno scontro che, credo, nessuno possa interpretare come una minaccia, così come, in maniera vittimistica, la si vuol far passare, ma come la fine politica di un modo di agire che, in questo momento, non è chiaramente nell’interesse del nostro Paese”.

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