“Abbiamo visto in questi giorni il taglio dei pini di via Mascagni. Un intervento che ha diviso la città e, ad essere onesti, anche gli iscritti e simpatizzanti del nostro partito, seppur siamo solo in 17“.
A dichiararlo è Giovanni Di Meo, segretario del Fronte Verde Grosseto.
“Io personalmente sono sempre stato per lasciarli, innamorato come sono degli alberi e della natura – spiega Di Meo -. Ma altri di noi erano per toglierli e sostituirli con essenze meno impattanti, come mimose o siepi, come in via Emilia, eliminando così il problema delle radici. Inizialmente il mio approccio è sempre stato sentimentale verso gli alberi, ma ho provato a vedere cosa ne pensavano alcuni abitanti di via Mascagni, i quali mi hanno rivelato che erano per 3/4 di loro favorevoli al taglio. Io ho spiegato loro quanto fosse meraviglioso quel filare, la risposta è stata che dovevo portarmeli a casa mia. Il che mi ha fatto molto riflettere di quanto si sia creato attualmente in città un diverbio culturale tra chi vuole gli alberi e chi non li vuole“.
“Noi capiamo anche le esigenze della pubblica amministrazione di fare cassa, di far quadrare i bilanci, compito non affatto facile, ma poiché paghiamo tutti le tasse chiediamo servizi di qualità, non una smania così ossessionata di voler creare dei lavori dal nulla. Per quanto può essere comprensibile, ma non quando si va ad attaccare l’identità di una città. Perciò, in sintesi, riteniamo sia più opportuno mettere gli alberi della sostituzione in pineta o nei parchi cittadini e non più nelle spartitraffico – termina Di Meo -. Come Fronte Verde Grosseto chiediamo quindi che vengano piantati 200 nuovi pini nei parchi cittadini o in pineta. Per dimostrare che si ha veramente a cuore la natura e la città di Grosseto e soprattutto le sue prerogative paesaggistiche che, piaccia o meno, ne segnano con forza indelebile l’identità“.