“Ieri, il cartello nella foto era attaccato dietro le inferriate dell’ufficio postale di Baccinello. Senza un preavviso, una comunicazione, senza applicare alcuna disposizione di emergenza ma, anzi, disattendendo quanto comunicato nel Dpcm“.
A dichiararlo è Pasquale Quitadamo, consigliere comunale del Partito democratico a Scansano e abitante di Baccinello.
“È davvero inconcepibile che chi gestisce un servizio pubblico si faccia beffe delle necessità della popolazione, soprattutto in questo momento difficile per tutti – spiega Quitadamo -. Non si può obbligare le persone, anziane e non, a fare 30 chilometri per andare ad affollare l’ufficio postale di Scansano, non si può impedire alle persone di prelevare i loro risparmi in un momento di difficoltà, non si può dilazionare il ritiro delle raccomandate a ‘quando riapriremo’. E se nel frattempo scadono i termini di pagamento di una multa? Con tanta ironia involontaria si dice che rimane aperto l’ufficio postale di Scansano, ma ‘non tutti i servizi saranno assicurati’“.
“Le Poste dovrebbero conoscere bene i loro uffici: quello di Baccinello è piccolo, un solo sportello, si entra già normalmente uno alla volta, tra pubblico e operatore c’è un vetro aperto solo con una feritoia in basso di pochi centimetri … possiamo come cittadini, come istituzioni, come opinione pubblica conoscere cosa impedisce la erogazione così essenziale – si domanda Quitadamo –? Qualcuno è in grado di spiegarci, provvedimenti di Legge alla mano, che non si tratta solo di un modo per risparmiare i costi dell’apertura? Lo stesso trattamento riservato all’ufficio postale di Baccinello è stato riservato a tanti altri uffici postali dei comuni della provincia, ancora una volta si colpiscono per primi i piccoli comuni, le piccole frazioni, i luoghi in cui è già più complicato vivere per colpa dei servizi, anche se sono meravigliosi per ambiente e storia“.
“Non basta uno ‘scusateci il disservizio’, la mancanza di sensibilità sociale di questo provvedimento è davvero intollerabile per gli utenti e per tutte quelle categorie di imprese e lavoratori che in questi giorni stanno dannandosi l’anima per aiutare il nostro Paese in un momento tanto difficile. Le Poste no. Il Governo, la Confindustria, i sindacati stanno in queste ore lavorando seriamente per permettere l’apertura delle Aziende di operare con i lavoratori messi in sicurezza dal punto di vista sanitario .. le Poste, no, loro chiudono. I consigli dei sanitari dicono di lavarsi le mani, ma non in senso pilatesco – termina Quitadamo -. Se lunedì l’ufficio postale di Baccinello non riaprirà, insieme agli altri, mi farò promotore di una iniziativa di raccolta firme per chiedere le dimissioni dei dirigenti responsabili di questa decisione incivile“.