“Fino a qualche estate fa, per l’esattezza fino al 2016, i grossetani, ma non solo, che volevano trascorrere una serata in uno dei luoghi più suggestivi della città potevano recarsi al Cassero. Negli anni era diventato uno splendido luogo di incontro dove trovare cultura e ristorazione, teatro e concerti, e un bellissimo cinema all’aperto“.
A dichiararlo è Carlo De Martis, capogruppo della lista Mascagni sindaco nel Consiglio comunale di Grosseto.
“Poi si è insediata l’amministrazione Vivarelli Colonna e tutto è cambiato. In peggio – sottolinea De Martis -. Le estati al Cassero sono scomparse ed è di questi giorni la notizia che pure l’ultimo bando per la concessione del Cassero è naufragato dopo undici-mesi-undici di inconcludenti tira e molla tra gli uffici comunali. Era il 3 aprile del 2019 quando veniva pubblicato un avviso di manifestazione di interesse per la gestione del Cassero, seguito dall’aggiudicazione in favore di un’impresa locale, Archetipi, che aveva presentato un progetto di grande interesse. Ebbene, da quel momento si è aperta una dinamica tutta interna al Comune che ha del surreale e, quel che più è grave, che ha impedito di addivenire all’affidamento vero e proprio del Cassero all’impresa che pur aveva vinto il bando. Tanto che oggi è stato deciso di mandare tutto all’aria e ricominciare daccapo (e in questi casi, oltretutto, il rischio che tutto deflagri in un contenzioso è sempre dietro l’angolo)“.
“E dire che ogni anno l’Istituzione Le Mura spende oltre 15.000 euro per un consulente esterno che dovrebbe occuparsi anche dell’assistenza nelle gare di appalto – continua De Martis -. Intanto, il tempo passa e i problemi si aggravano. Nel 2017, per la prima volta dopo anni, il Cassero resta abbandonato senza una gestione. Nel 2018 si trova un gestore, che avrebbe dovuto tenere aperto il Cassero addirittura per la stagione invernale e tuttavia abbandona praticamente prima di cominciare. Del 2019 abbiamo detto: per il terzo anno consecutivo l’estate al Cassero è solo un ricordo dei bei tempi andati. Del futuro, a questo punto, come direbbe il poeta non v’è certezza. Tutto questo, inoltre, ha risvolti economici non indifferenti, perchè ogni mese di gestione mancata si traduce in un mancato introito per le casse dell’Istituzione Le Mura, che vede sfuggire risorse che potrebbero essere reimpiegate in attività culturali a beneficio della collettività. Il Cassero indubbiamente è un luogo tanto bello quanto complicato. Per questo occorrerebbe maggiore attenzione, evitando per una volta la politica degli annunci e dei selfie, dedicandosi invece alla progettazione, ad un effettivo coordinamento tra gli uffici competenti e, non ultimo, al reperimento di risorse serie per l’Istituzione Le Mura“.
“Nel programma elettorale di Vivarelli Colonna era stata annunciata la creazione di una faraonica ‘Fondazione’ per le Mura, ma su questo ci fu un nulla di fatto, e si ripiegò su una ben più modesta ‘Istituzione’ – continua il consigliere -. La differenza non è marginale, perché l’Istituzione altro non è che una semplice appendice degli uffici comunali, e si rivela di ben poca utilità se non la si dota di adeguate risorse, umane e finanziarie. Ebbene, l’Istituzione è affidata ad una struttura composta da sole tre persone, affiancate dal supporto (a titolo gratuito) di un Cda e del suo presidente, e per tutta la manutenzione e gli allestimenti del Cassero e della Sala Eden il Comune mette a disposizione appena 30.000 euro. Ma quello che forse è il problema maggiore è la mancanza di un’effettiva sinergia tra i vari settori dell’Ente, che evidentemente sconta la mancanza di un’adeguata regia da parte dei vertici politici: sindaco e assessore alla cultura”.
“Basti pensare che da tempo l’Istituzione Le Mura lamenta, con atti ufficiali, la mancanza di un piano per la messa a norma di tutta la fortezza, vanamente richiesto al settore lavori pubblici, tanto che in merito il sottoscritto ha dovuto presentare anche un’interrogazione. Ed ancora si pensi che l’Istituzione Le Mura, insieme all’Università di Firenze, aveva predisposto un progetto per l’adeguamento dell’area eventi del Cassero (riqualificazione palcoscenico e camerini, abbattimento barriere architettoniche) per partecipare ad un bando di finanziamento, ma poi tutto è saltato perché il Comune non ha recepito il progetto – termina De Martis -. E’ sotto gli occhi di tutti che una struttura come il Cassero non può limitarsi ad essere un contenitore di eventi realizzati grazie alla lodevole iniziativa di singole associazioni, ma ha bisogno di un approccio radicalmente diverso capace di valorizzare le enormi potenzialità che racchiude. Ormai sono tre anni la città ha perso uno dei suoi luoghi più belli. Oggi non c’è più tempo per altri fallimenti“.