“Sfruttare i risultati del Commissario per nascondere i propri fallimenti, forte anche del fatto che molti non hanno capito, o fanno finta di non capire, che in questo momento un sindaco, a Follonica, non c’è“.
Il candidato Massimo Di Giacinto si prepara al primo confronto con il suo sfidante Andrea Benini, in programma domani pomeriggio, e lo fa dimostrando come i risultati negativi dell’avversario vengano mascherati da quelli positivi raggiunti con il Commissario prefettizio.
“I fallimenti dei nove anni di Benini amministratore sono evidenti – afferma Di Giacinto – e lo sono anche le promesse mancate dei primi sei mesi da sindaco di questa legislatura. Benini, non potendo sfruttare i vantaggi mediatici dell’essere al vertice dell’ente, come avvenuto in occasione del primo turno, si nasconde ed esce allo scoperto solo di fronte agli atti del Commissario, lasciando pensare che siano merito suo. Così fanno molti suoi seguaci sui social. Non basta vedere i passi indietro compiuti da Follonica in materia di sicurezza e decoro per dimostrare i fallimenti anche solo dell’ultimo decennio di amministrazione di centrosinistra? Non basta vedere il commercio in crisi, la mancata proroga della Bolkestein per i balneari, le aziende della zona industriale che chiudono i battenti? Non basta una città in cui i giovani non trovano lavori e devono andare via, oppure dove non riescono ad acquistare una casa a causa dei prezzi troppo elevati, con novemila abitazioni che, però, sono vuote?“
Domande cui Di Giacinto pretenderà risposte da Benini già dal primo dibattito, offrendo le sue soluzioni. Ma c’è un altro fatto su cui Di Giacinto punta il dito. “Qualche associazione follonichese – afferma – dovrebbe capire che in questo momento un sindaco non c’è e che se si vuole essere corretti ed imparziali si devono far apparire entrambi gli sfidanti e non, ad esempio come avvenuto domenica in occasione del Carnevale, garantire l’ingresso all’area riservata solo al mio avversario e non anche a me, come se lui avesse ancora un ruolo istituzionale. Non chiedo favori, ma imparzialità”.
La conclusione Di Giacinto, però la riserva al cambiamento. “So che agli avversari dà fastidio che io lo dica -afferma il candidato –, ma sono convinto che il cambiamento, dopo un settantennio di governo della sinistra e del centrosinistra, sia iniziato con la, seppur equilibrata, ma libera da logiche partitiche, gestione commissariale, in linea con l’imparzialità che questo ruolo esige. I follonichesi comprenderanno in queste settimane che ciò è cosa buona e che un futuro diverso potrà portare loro solamente dei vantaggi ed una città migliore, grazie ad un sindaco che sia finalmente libero rispetto agli ordini imposti dall’alto e dagli altri“.