Il segretario del Partito democratico di Grosseto Leonardo Culicchi interviene sul tema delle infrastrutture che riguardano il capouogo e la Maremma.
“Se vogliamo cambiare Grosseto – spiega Culicchi –, noi grossetani dobbiamo cominciare a credere di più in noi stessi e nella capacità di investire il nostro impegno nei progetti a medio termine. Non possiamo avere alcuna vocazione verso la quale rilanciare la nostra economia, che sia il manifatturiero, l’agroalimentare, l’industria o il turismo se prima non investiamo energie e azioni sui quattro pilastri delle nostre infrastrutture. Completare la Grosseto – Siena, risolvere una volta per tutte la questione del corridoio tirrenico, progettare e realizzare una linea ferroviaria ad alta velocità tra Grosseto e Roma in grado di dimezzare gli attuali tempi di percorrenza e infine avere a disposizione un’infrastruttura digitale“.
“Ridurre in modo considerevole i tempi di trasferimento tra Roma e Grosseto – prosegue il segretario Pd – tramite i treni ad alta velocità e su strada, cosa del tutto fattibile, rappresenterebbe una straordinaria opportunità. Per i cittadini romani, che avrebbero a disposizione a poco più di un’ora di viaggio un territorio come il nostro, contraddistinto da un’alta qualità della vita grazie al suo ambiente e la dimensione sociale e urbanistica ancora a ‘misura d’uomo’, per i turisti che avrebbero la possibilità di visitare Roma e venire in Maremma con grande facilità e infine anche per gli stessi grossetani: avere Roma a portata di mano offre grandi vantaggi per il lavoro e lo studio“.
“Per la Grosseto-Siena e il corridoio tirrenico poi non dovremmo neanche fare battaglie epiche – sottolinea Culicchi –, se non quelle di credere nella nostre possibilità. Il tempo delle parole è finito da un pezzo, ora è giunto il momento di aprire i cantieri. Sulla Siena-Grosseto i due lotti da ultimare, il 9 e il 4, sono stati già aggiudicati, ma non si capisce ancora quando inizieranno i lavori. Invece, la galleria di Pari chiusa da quasi due anni è uno scandalo nazionale che deve finire al più presto. Stessa cosa per il corridoio tirrenico, dove dobbiamo portare avanti con grande fermezza la richiesta di dare il via ai lavori. Creare un’infrastruttura digitale, fibra ottica e 5G, può avere un ruolo vitale per un gran numero di attività che sono parte della nostra quotidianità. Basti pensare alla possibilità di accedere con facilità ai servizi delle Pubbliche amministrazioni (sanità, scuola, trasporti ecc), la conoscenza, lo sviluppo delle nostre imprese che possono creare nuove forme di business e servizi legati al turismo, l’agroalimentare, le risorse archeologiche e artistiche, fino alle energie rinnovabili“.
“Da un punto di vista strategico – continua Culicchi –, il digitale deve essere considerato al pari delle reti di telecomunicazione, le autostrade, le centrali elettriche o gli acquedotti. Insomma, è anche da qui che si costruisce un nuovo modello di sviluppo del territorio. Le infrastrutture non sono utopie se la politica ed i suoi attori trovano il coraggio di rinunciare al consenso immediato così come rinunciare a fare del consenso moneta di scambio per fare carriera in politica“.
“Le forme partitiche stanno attraversando un momento di crisi sia nella rappresentanza che nella capacità di coordinare progetti a medio-lungo termine, vanno bene quindi anche le politiche incentrate sulla persona se questa dimostra che il consenso ricevuto ricada a beneficio della comunità e non esclusivamente delle ambizioni personali. I partiti sono fatti da persone e, a chi con banalità mi fa osservare che la sinistra ha amministrato Grosseto per 50 anni, rispondo altrettanto banalmente che lo ha fatto anche nella riviera romagnola, dove anche senza le nostre risorse naturali i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Sono quindi le persone che costruiscono e progettano i propri territori e noi grossetani abbiano la forza e le capacità per fare ed ottenere molto di più”, conclude Culicchi.