“Se al Consiglio comunale recentemente concluso, durante la discussione sulla variante urbanistica in zona Casalone (via Alberto Sordi), fosse stato presente un filosofo, avrebbe avuto di che divertirsi“.
A dichiararlo, in un comunicato, sono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Grosseto.
“Avrebbe assistito ad una (inconsapevole, si suppone) esemplificazione della necessità di recuperare, trai fondamenti della Logica classica, il principio di non contraddizione di aristotelica memoria, come evidenziato durante la seduta – continua la nota -. Avrebbe potuto altresì riflettere sull’opportunità di inscrivere ‘nominalisticamente’ con l’aiuto dei medievali Roscellino e Abelardo il concetto di ‘assessore all’urbanistica’ tra gli ‘universali’, ben distinto (per carità!) dall’altro ‘universale’ di ‘assessore all’agricoltura’ come ci ha insegnato Fabrizio Rossi nella sua replica alle critiche mosse dall’intera opposizione all’intervento che veniva portato al voto del Consiglio. Sovviene il dubbio dinanzi a cotanta esposizione filosofica, che essa tragga fondamento dalla vecchia, nota canzone di Lucio Battisti che cantava ‘Che ne sai tu di un campo di grano?‘”.
“Allora che dire, ‘canta che ti passa’: dovremo pur reagire in qualche modo dinanzi allo spettacolo che si reitera in Consiglio ogni qual volta che si riesce faticosamente a fare una discussione sui valori che sottendono le scelte politiche, sulla visione cioè che l’amministrazione ha di questa città, come ha provato a fare col suo intervento la consigliera Amore – prosegue il comunicato -. La reazione è regolarmente quella della derisione e delle accuse di catastrofismo, ieri Amore è stata accusata addirittura di ‘procurato allarme’ quando, col suo intervento, ricordava l’importanza di contestualizzare sempre le scelte urbanistiche in modo da non perdere di vista il rischio legato agli effetti del cambiamento climatico. Ebbene, è stata trattata più o meno come Cassandra nelle tragedie di Eschilo e di Sofocle. E tutto questo in una seduta di Consiglio comunale che si tiene solo oggi anziché lunedì scorso perché rimandato a causa di una (per fortuna) scampata alluvione. Del resto ‘la vista è una funzione degli occhi ma la visone è una funzione del cuore’ recita Munroe“.
“Ad oggi in Consiglio la maggioranza è ferma alla ‘vista mare’ come ideale della Grosseto del futuro, per la quale auspica l’espansione verso quello stesso mare di cui è previsto un pericoloso innalzamento negli anni a venire se non si riesce a contenere il rialzamento della temperatura sotto i 2 gradi rispetto all’era pre-industriale. Quanto stia realmente a cuore agli attuali amministratori il futuro di questa città, in particolare di chi l’abiterà nei prossimi 50-70 anni, oggi è apparso chiaro. Qui, quando il dito indica la luna, si sceglie sempre di denigrare chi la indica e di dire che la luna non esiste. La visione filosofica imperante allora possiamo ben dire che sia l’oscurantismo – termina il comunicato -. Non si lamentino i grossetani che appoggiano certe scelte quando figli e nipoti rimarranno al buio, il buio che nessuno si augura, quello che segue il disastro. Perché l’allarme sugli effetti del cambiamento climatico non è un’opinione. E’ una triste realtà della quale siamo tutti responsabili, amministratori in primis“.